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A casa mia La dedizione di Davy

La storia di Davy è simile a quella di tanti giovani medici africani. O forse no. È unica perché Davy è un giovane medico con una dedizione e un’empatia speciali. Si sta formando per specializzarsi. È curioso, motivato e ha tanta voglia di imparare.

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    «Davy ha un sorriso gentile e uno sguardo curioso. È arrivato a Chiulo circa un anno e mezzo fa da Lubango. Neolaureato, è stato assunto dall’ospedale e destinato al reparto di Maternità. Ho capito subito che aveva una dedizione speciale, un’empatia verso il paziente e tanta voglia di imparare e mettersi in gioco». «Da “grande” voglio fare il ginecologo», mi ha detto un giorno e così abbiamo cominciato a lavorare insieme. Lui, che non ha ancora 30 anni ed io che sono in Africa da 24 anni». Paola Caravaggi, ginecologa del Cuamm, è impegnata a Chiulo dal 2021. Prima era stata per 3 anni in Sierra Leone, al Pcmh di Freetown. E prima ancora in altri paesi africani. Sempre insieme al marito Daniele, logista. La raggiungiamo mentre è in Italia per qualche giorno di ferie, poco prima del suo rientro in Angola. Ci parla di curiosità, di dedizione, di formazione sul campo e di cosce di pollo.

    «Da quando sono a Chiulo, oltre al lavoro in reparto, tengo anche dei corsi di formazione on the job per il personale locale, per gli infermieri dei centri di salute periferici. Le occasioni di formazione qui sono poche ma indispensabili per provare a risolvere le situazioni più complicate. Sono utili e, come è successo, più di una volta hanno permesso di gestire gravi complicazioni nel parto di alcune donne che, arrivate al centro di salute, hanno trovato un’ostetrica in grado di gestire la situazione senza compromettere l’esito finale. Generalmente però il corso di una settimana è troppo impegnativo per i medici di Chiulo, che non possono lasciare l’ospedale per un tempo così lungo. Così ho proposto a Davy e agli altri 2 giovani medici di suddividere le lezioni nei pomeriggi, dopo il lavoro in Reparto. Pur essendo pochi e stra-carichi di lavoro hanno accettato di mettesi davanti al pc insieme a me, ogni giorno, per un corso sulle urgenze ostetriche».

    Quella della formazione sul campo è una parte essenziale del percorso formativo di un medico e di un operatore sanitario e il Cuamm, con la campagna “A casa mia” sta investendo molto anche su questo pezzo che completa la formazione accademica e che in Africa permette di arrivare nelle zone più remote.

    «Qui a Chiulo – riprende Paola – Davy ha trovato anche la compagna della sua vita, Helena un’infermiera che lavora nella maternità. Insieme hanno adottato una neonata che era stata abbandonata poco lontano dall’ospedale e delle ragazzine hanno trovato, per caso, al ritorno da scuola. Ha un cuore grande Davy. Ogni volta che c’è una paziente grave, rimane la notte per vegliare e controllarne l’andamento, insieme all’infermiere di turno, cosa inusuale per un medico africano. In questo tempo, ha imparato a gestire casi complicati, a fare le ecografie, a fare le suture, facendo pratica con i petti di pollo! Ha molta attenzione e passione nel lavoro. Quando a luglio ha cominciato la formazione specialistica in Medicina famigliare, nell’ospedale provinciale di Ondjiva, la sua docente ha subito visto che aveva più competenze di altri in materia di ostetricia e ginecologia e gli ha proposto di seguire quel ramo. Ma ha detto di no. Preferisce tornare a Chiulo, dove può perfezionare maggiormente le sue competenze e trovare una proposta formativa migliore. Davy è un giovane angolano che mi riempie di speranza, so che ovunque andrà saprà essere un buon medico, un bravo ginecologo. Almeno ce la metterà tutta. E questo è già molto».

     

     

     

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