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200 giovani in prima fila per combattere l’HIV

L’importanza del lavoro svolto attraverso i SAAJ, Servicios Amigos dos Adolescentes.

 

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    L’adolescenza rappresenta una fase delicata dello sviluppo, cruciale per la formazione e il futuro di una persona. Gli adolescenti di età compresa tra 10 e 19 anni sono circa 1,2 miliardi e ogni giorno nel mondo sono circa 3.000 i giovani che muoiono per cause prevenibili, come traumi, violenza e infezioni. Molti dei rischi alla salute che colpiscono gli adolescenti sono riconducibili all’assenza di un’educazione sanitaria, che li aiuti ad orientarsi verso le giuste scelte. Inoltre raramente trovano interlocutori ben informati con cui confrontarsi, specie nei paesi a medio e basso reddito.

    Negli ultimi decenni, la comunità internazionale ha prestato sempre più attenzione ai bisogni degli adolescenti, leva fondamentale per lo sviluppo del paese e per la sensibilizzazione dei propri coetanei, per la diffusione di buone pratiche a livello sanitario.

    Sono i giovani d’oggi che hanno la possibilità di apportare dei cambiamenti significativi per la generazione futura. E in questa direzione il Cuamm interviene dal 2011 a Beira, attraverso 6 SAAJ, Servicios Amigos dos Adolescentes, servizi che offrono consulenze, test diagnostici e terapia allo scopo di migliorare l’educazione sessuale e riproduttiva, con una particolare attenzione alla prevenzione dell’HIV, che in Mozambico è ancora una delle principali cause di morte fra gli adolescenti compresi tra i 10 e i 19 anni d’età.

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    Sono oltre 200 i giovani attivisti che affiancano il Cuamm negli ambulatori e nelle comunità, un lavoro reso possibile anche dalle associazioni di ragazzi“Anandjira” e “AGS” (Associacao Geracao Saudavel).

    Questi giovani si adoperano ogni giorno per svolgere un servizio counseling individuale e collettivo, convincono i loro coetanei a testarsi e a non avere paura difronte alla diagnosi, e li sostengono durante il percorso di cura con la terapia antiretrovirale al fine di mantenere un adeguato livello di ritenzione in trattamento. Ogni settimana organizzano rappresentazioni teatrali nelle comunità nei vari quartieri della città di Beira con l’intento di sensibilizzare il maggior numero possibile di persone sui temi legati all’HIV e alla salute riproduttiva.

    Dall’inizio del progetto ad oggi molte cose sono migliorate: ogni anno vengono testati per HIV più di 30.000 persone e sta aumentato progressivamente il numero dei pazienti in trattamento, passando da un’aderenza alla terapia del 40% al 60% in alcuni centri di salute.

    Resta ancora molto da fare, ma crediamo che attraverso nuove conoscenze e competenze, i giovani riescano ad orientare la propria vita portando un cambiamento stabile per il proprio paese.

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