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Nata sotto una buona stella

Una mamma che cerca un parto sicuro nella cittadina di Bossangoa, un cesareo di urgenza, una neonata con un tumore raro. E poi una catena umanitaria straordinaria per raggiungere l’ospedale pediatrico di Bangui.

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    Félicité ha partorito il 22 gennaio nell’ospedale di Bossangoa, in Repubblica Centrafricana. È arrivata sola, dal suo villaggio, per poter partorire in sicurezza. Non una visita pre-natale nel corso della gravidanza, nessuna ecografia, niente avrebbe potuto farle immaginare che quella scelta avrebbe salvato la sua vita e quella della sua bambina.

    Félicité ha infatti dovuto affrontare un parto cesareo, la piccola, nata sottopeso, è venuta al mondo con un rarissimo tumore che si sviluppa alla base del coccige durante la gravidanza. Un teratoma sacro-coccigeo. Qualcosa di molto simile ad un pallone di calcio. Una massa che, nel caso della piccola, era molto più grande del suo piccolo corpo di neonata.

    «È una forma tumorale rarissima – dice Mara Carrupt, infermiera in servizio allo Chupb di Bangui – una di quelle cose che non si vedono mai e che per questo fanno notizia anche quando gestiti nei nostri ospedali, in Italia».

    L’ospedale di Bossangoa, e il team del Dottor Enzo, salva la mamma con un cesareo e si prende cura della piccola fino a stabilizzarla. In questa struttura dell’ultimo miglio della Repubblica Centrafricana, però, non è possibile intervenire chirurgicamente e Félicité e la sua bambina vengono trasferite d’urgenza nella capitale con un volo umanitario.

    Lo staff del Complesso pediatrico ricorda bene l’arrivo delle due, il volto della mamma era pietrificato, smarrito. Da subito, l’intero ospedale si stringe intorno a loro. Il quattro febbraio, l’equipe del Dottor Enduma porta in sala la piccola. L’operazione è delicata ma riesce con successo, la massa viene rimossa. I controlli successivi, radiografia ed ecografia addominale, permettono ai medici di escludere eventuali complicanze ma il monitoraggio continua, giorno e notte, per oltre venti giorni. In reparto c’è sempre qualcuno, la notte sono le infermiere a vegliare su quella piccola culla. Seguono le istruzioni meticolose della Major Sylvie, l’infermiera caposala. Dal personale medico a quello infermieristico, fino anche alle compagne di stanza di Félicité, l’apprensione è generale e diventata speranza, forza.

    La piccola è finalmente fuori pericolo.

    Félicité con la bimba curata all'ospedale di Bossangoa gestito dal Cuamm

    Oggi il team Cuamm, a bordo di una 4×4, percorrerà la strada che dall’ospedale pediatrico di Bangui, unico centro di riferimento nel paese, riporta le due pazienti verso casa, in un piccolo villaggio poco distante da Bossangoa. È una distanza che, spesso, segna il confine tra la vita e la morte. Questa volta, però, ha permesso di compiere quello che, allo Chupb, tutti stanno chiamando “miracolo”.

    «Forse questa bambina è davvero nata sotto una buona stella – dice Armelle Couvert, Capo progetto Cuamm a Bangui -. È venuta al mondo in un ospedale, quello dove il team del Dr. Enzo si è preso cura di lei. Se dall’alto però una buona stella ha vegliato su di lei tracciandone il destino, qui sulla terra il suo percorso è stato il frutto di una straordinaria catena umanitaria».

    La buona riuscita di questo intervento, che ha permesso di garantire a Félicité e alla sua bimba le cure di cui avevano bisogno, è stato reso possibile anche dal supporto dei donatori che sostengono l’impegno Cuamm in Repubblica Centrafricana ovvero l’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – Aics, che appoggia il nostro lavoro nella maternità di Bossangoa, e il sostegno dell’Unione Europea e di UNFPA presso l’ospedale pediatrico di Bangui – Chupb.