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Dalla Puglia all’Ucraina

21 marzo 2023 – «Quello che mi colpisce di più è l’instancabile motivazione dei volontari con i quali collaboriamo ogni giorno. Grati di poter essere utili alla propria comunità, si spendono per aiutare il più possibile. L’umiltà e la gratitudine di dare e di poter ricevere aiuto creano un circolo virtuoso di umanità fortissima».

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    Dalla Puglia all’Ucraina per coordinare la risposta del Cuamm all’emergenza causata dalla guerra: Nicole Laforgia, Settore Relazioni Internazionali, racconta il suo impegno a Chernivsti, dove si trova da circa 1 mese e mezzo. «Mi occupo delle attività di rifornimento di beni, in particolare di farmaci e materiale utile alle strutture sanitarie in molte regioni del paese, oltre che di gestire la distribuzione di kit alimentari e delle attività di supporto psicologico nelle strutture di accoglienza».

    «Qui a Chernivtsi, città al confine con la Romania e luogo di accoglienza di rifugiati, scappati dalle regioni più esposte al conflitto, attualmente ci sono oltre 110 mila sfollati interni. Da quando il Cuamm è arrivato, a marzo 2022, sono quasi raddoppiati – prosegue Nicole –. Prevalentemente si tratta di donne e bambini perché gli uomini sono chiamati al fronte, a sostegno dell’esercito. È sempre più frequente, nell’ultimo periodo, il reclutamento di uomini, non addestrati, fatto per strada. Qui la violenza che si sta consumando è davvero inimmaginabile. Chernivtsi, per fortuna, è ancora una zona franca, non è mai stata esposta ad attacchi. Si cerca di tendere all’equilibrio, per sopravvivere allo spavento delle sirene e alle pessime notizie che arrivano, soprattutto dal fronte est dove si consuma il conflitto più duro». E riprende: «Quello che più dilania e sconvolge è immaginare come improvvisamente la vita di una comunità e di un paese intero sia stata totalmente stravolta. Lo abbiamo toccato con mano e visto qualche settimana fa a Bucha e Irpin dove, insieme al collega Andrea, ci siamo recati per avviare un intervento e dove abbiamo potuto incontrare la premier Giorgia Meloni. Lì, tutto è macerie e polvere».

    «Quello che mi colpisce di più è l’instancabile motivazione dei volontari con i quali collaboriamo ogni giorno. Grati di poter essere utili alla propria comunità, si spendono per aiutare il più possibile. L’umiltà e la gratitudine di dare e di poter ricevere aiuto creano un circolo virtuoso di umanità fortissima. Provo grande ammirazione per la generosità e la dedizione che vedo attorno a me e che ho il privilegio di supportare. Mi sento estremamente grata di essere sana, istruita e libera di scegliere da che parte stare e per quel che mi è concesso è un grande onore, per me, poter fare la mia parte», conclude Nicole.