Medici con l'Africa Cuamm

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Mai come in quest’anno di pandemia ci siamo resi conto dell’importanza dell’acqua in ambito sanitario. Lo vogliamo ricordare oggi, in occasione della giornata mondiale dell’acqua.

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    Mai come in quest’anno di pandemia ci siamo resi conto dell’importanza dell’acqua in ambito sanitario. Lo vogliamo ricordare oggi, in occasione della giornata mondiale dell’acqua: può sembrare un elemento scontato nei nostri ospedali in Italia, in cui non esiste il problema del rifornimento, ma diventa cruciale in Africa dove la sua scarsità è una sfida quotidiana che si aggiunge alle già numerose difficoltà, aggravate dalla minaccia di Covid-19.

    “Il personale sanitario del Princess Christian Maternity Hospital di Freetown, in Sierra Leone, si scontra quotidianamente con la carenza di acqua, fondamentale per prevenire e controllare le infezioni ma anche per le attività di routine dell’ospedale, come la pulizia, l’assistenza al parto, gli interventi chirurgici e le attività nei reparti di degenza e negli ambulatori – racconta Claudia Caracciolo di Medici con l’Africa Cuamm -”. “Il Cuamm garantisce una fornitura d’acqua costante all’ospedale due o più volte alla settimana – continua Claudia – ma la richiesta è talmente grande che non sempre la fornitura è sufficiente e spesso i familiari dei pazienti ricoverati portano un secchio d’acqua per l’utilizzo personale.”

    Anche in Angola, dove i periodi di siccità sono sempre più frequenti e lunghi, si soffre la carenza d’acqua, un problema che oltre a colpire i servizi sanitari intacca la sicurezza alimentare del paese.

    “Durante la stagione delle piogge, che va da novembre ad aprile, ha piovuto al massimo 4 volte – racconta Marta Piccolo, capo area in servizio a Chiulo -. È stato incredibile vedere le strade invase di mandrie e di pastori, costretti a spostarsi per centinaia di km a causa della siccità, in cerca di acqua. Solo ora stanno tornando perché ha iniziato a piovere 2 settimane fa.”

    A Chiulo, Medici con l’Africa Cuamm ha firmato contratti con dei fornitori d’acqua per coprire il fabbisogno dell’ospedale e delle case di espera: 3 camion autocisterne, che portano 22 mila litri di acqua la settimana. Ora l’obiettivo è cercare di assicurare il rifornimento idrico anche ad altri centri di salute.

    “Nell’area di Mucope, su 8 centri di salute, solo 3 hanno accesso a risorse idriche sicure tramite una pompa a pannelli solari. Alcuni sono vicini al fiume e l’acqua viene raccolta da lì, un altro centro di salute sorge vicino ad un’impresa di riso a cui chiede l’acqua quando ne ha bisogno. Il camion autobotte della municipalità che dovrebbe rifornire i centri, spesso non arriva perché non ha benzina o è guasto – racconta Marta -. Il Cuamm, con un progetto ideato per fare fronte al problema della siccità, supportato da Manos Unidas e in collaborazione con l’amministrazione municipale, metterà delle cisterne nei centri di salute dove mancano per garantire il rifornimento di acqua”.

    La giornata mondiale dell’acqua ci ricorda quanto ancora oggi questo bene pubblico di primaria importanza non sia scontato e ci mobilita perché sia sempre più disponibile a chi ne ha più bisogno, per non mettere a rischio la vita di milioni di persone.

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