C’è un posto in cui si viene al mondo, in cui  si cresce, e che a volte si lascia per qualche tempo, per poi farci ritorno. Si chiama “casa”, dove ci sono la famiglia, gli amici e le nostre radici. Non sempre è un luogo sicuro in cui vivere, studiare e seguire i propri sogni. Ma con il tuo aiuto, può diventarlo. Le parole di Helen, António José e John Baptist ci incoraggiano nel nostro impegno. Per continuare a promuovere la formazione come alternativa alla fuga e come unica strada possibile per costruire un futuro diverso per i giovani africani. Un giorno alla volta, insieme, trasformiamo l’Africa in un posto dove restare.

Aiutaci a formare 10.000 operatori sanitari

António José Munecahama Agente comunitario, Angola

“Sono molto felice di far parte della squadra Cuamm. Grazie a questo lavoro riesco a soddisfare anche alcuni bisogni essenziali a casa. Quello che facciamo è davvero importante: ricordo una signora con un bambino malnutrito che si rifiutava di portarlo in ospedale perché non poteva permetterselo ed era molto lontano dal suo villaggio. Le lunghe distanze e la mancanza di risorse economiche continuano a rappresentare i principali ostacoli all’accesso ai servizi sanitari”.

Helen Ostetrica e coordinatrice del progetto Pen Plus a Pujehun, Sierra Leone

“Amo insegnare con i miei colleghi, condividendo conoscenze e competenze. È uno scambio reciproco: io posso imparare da loro e loro da me, soprattutto per quanto riguarda le malattie non trasmissibili che per me rappresentano un ambito nuovo di conoscenza. Sono un’ostetrica, ora sono coordinatrice della clinica per un progetto sulle malattie non trasmissibili a Pujehun. Ho avuto l’opportunità di frequentare un corso di formazione ed è stato utile per migliorare le mie competenze”.

John Baptist Medico dell’Ospedale generale di Kaabong, Uganda

“Ho partecipato ad una formazione in campo chirurgico organizzato dal Cuamm nell’Ospedale di Kotido, in Karamoja. Come giovani medici che lavorano nell’entroterra, lavoriamo spesso da soli, senza la possibilità di confrontarci con altri colleghi. Con questa esperienza ho potuto rinfrescare delle conoscenze che avevo dimenticato grazie al tutoraggio dei medici che ci hanno seguito. Servirebbero più attività di questo tipo, per continuare ad aggiornare e rafforzare le nostre competenze”.