Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

Intervista a Don Luigi Mazzucato

L’intervista a Don Luigi Mazzucato, direttore di Medici con l’Africa per 50 anni.

Condividi con i tuoi amici:

    A fondare il collegio nel 1950 furono il vescovo di Padova di allora, Monsignor Girolamo Bortignon, e un medico che si chiamava Francesco Canova. Entrambi convinti sostenitori del missionariato laico, sotto la loro spinta è partito questo meccanismo che poi è diventato un’organizzazione, la più grande d’Italia. E questo perché c’è stata la spinta anche di un’altra figura storica che vogliamo ricordare, una figura storica del CUAMM, che per oltre 50 anni lo ha diretto. Fu chiamato a farlo a soli 28 anni da Monsignor Bortignon: Don Luigi era una figura dall’apparenza fragile ma in realtà era molto forte, come dimostra in questa intervista inedita che ha voluto lasciarmi poco prima di morire.

    Mettiamo un attimo a fuoco quella telefonata del Vescovo. Perché, quando ti ha chiamato per proporti di diventare direttore del CUAMM…

    Don Luigi: “Non sapevo quasi niente, avevo sentito dire che il fondatore lo conoscevamo perché era anche al medico del seminario, però non mi ero mai interessato mai lontanamente il pensiero che il Vescovo mi avrebbe chiamato e mi avrebbe detto “adesso vai a fare il missionario!”. Allora era così, non si potevano fare obiezioni e se ti mandavano, si andava! D’altra parte, a me non è dispiaciuto assolutamente questa missione. Intanto, a Roma ho vissuto questo ambiente gregoriano in mezzo a preti, studenti di tutti i paesi, di tutti i colori. Diciamo che era il risultato di un polo di interessi, perché c’erano anche studenti che non erano cristiani”.

    Quindi tu, sacerdote cattolico, sei stata la persona che ha spinto di più per la laicità di questa vita e per la economicità. Non ti è costato qualcosa?

    Don Luigi: “Io non ho mai avuto nessuna osservazione, nessun rimprovero. Mai, mai Non so il perché. Hanno avuto fiducia, visto che non combinavamo guai, probabilmente era la strada giusta come CUAMM di laici. Questa apertura al mondo anche, l’accoglienza senza guardare il colore, la religione o imporre qualcosa, non abbiamo mai imposto qualcosa a nessuno. Io ricordo sempre un principio di Canova, che è anche molto educativo, “in un clima di libertà si possono formano convinzioni profonde e non vocazioni fittizie” e questo è stato in seguito il mio criterio, la mia guida. Perché non possiamo aiutare anche uno, che al limite non è praticante, ma è serio, è competente, è rispettoso e vuole dedicarsi agli altri, sarà per giustizia sociale o per maggiore equità?”.

     

    Argomenti: