S.K.I.L.L.E.D: Formare i giovani per un sistema sanitario più inclusivo e sostenibile
Promuovere e supportare la formazione dei giovani dei e nei Paesi più vulnerabili è la base dell’impegno di Cuamm che oggi continua in Sierra Leone con il progetto S.K.I.L.L.E.D.

Ha preso ufficialmente avvio ieri, a Freetown in Sierra Leone, il progetto “S.K.I.L.L.E.D – Conoscenza strategica e apprendimento inclusivo nel settore sanitario per l’impiego e lo sviluppo dei giovani”, implementato da Cuamm e finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Contribuire allo sviluppo occupazionale sostenibile, inclusivo e dignitoso per giovani qualificati, in accordo con le politiche e priorità nazionali: è questo l’ambizioso obiettivo dell’iniziativa che si realizzerà in collaborazione con il Ministero della Salute e con importanti istituzioni educative, l’Università di Makeni, l’Università degli Studi di Bologna, il Dipartimento di Anestesia e rianimazione del Complesso ospedaliero universitario della Sierra Leone dell’Ospedale Connaught, l’Istituto tecnico e professionale “Joseph Berton”, l’associazione Saint Mary Home of Charity, con il supporto di Mercy Ship.
4, i distretti interessati dall’intervento (Western Area, Bombali, Port Loko, Pujehun), 2.620, i giovani tra i 18 e i 35 anni coinvolti. L’intervento nasce dalla volontà di Cuamm di rispondere alla carenza di personale sanitario qualificato e al contempo di promuovere una risposta all’alto tasso di disoccupazione giovanile nel Paese, in particolare per la mancanza di opportunità di impego dignitose per i giovani.
Si mira a promuovere in particolare l’accesso equo e inclusivo a percorsi di formazione universitaria e tecnico-professionale e a favorire lo sviluppo di opportunità lavorative in ambito sanitario e nei servizi correlati (supply chain), con una particolare attenzione ai giovani più vulnerabili e a rischio di marginalizzazione.“L’educazione rappresenta l’inizio e il fondamento di un sistema sanitario inclusivo, sostenibile e di alta qualità. È essenziale investire in modo continuo nel rafforzamento delle competenze del personale sanitario, affinché possa rispondere in modo efficace ai bisogni della popolazione e contribuire al miglioramento complessivo del sistema”, ha affermato Maria Valla, capo progetto Cuamm.
Un bisogno che anche il Ministero della Salute riconosce come prioritario, sottolineando così il valore del progetto poiché pienamente allineato alle politiche nazionali di capacity building e sviluppo delle risorse umane nel settore sanitario.
“In un momento in cui le questioni sanitarie globali, regionali e locali richiedono soluzioni creative, innovative ed etiche, anche le università cattoliche possono fare la loro parte nell’affrontare queste sfide, trasferendo conoscenze tramite la formazione, la ricerca e la fornitura di servizi utilizzando e coinvolgendo le comunità”, ha aggiunto poi il rappresentante dell’Università di Makeni (Unimak). “È fondamentale rispondere alle esigenze delle popolazioni più vulnerabili, garantendo l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità attraverso operatori sanitari formati e qualificati. Grazie a questa collaborazione, il Ministero della Salute disporrà di professionisti e tecnici sanitari qualificati e competenti per migliorare i servizi, mentre il Ministero dell’Istruzione Tecnica e Superiore (MTHE) introdurrà nuovi programmi di studio in linea con il mercato del lavoro e con una forte componente pratica. Inoltre, l’Università di Makeni amplierà la sua offerta accademica collaborando con esperti internazionali e ampliando le partnership”, ha poi concluso.
Promuovere e supportare la formazione dei giovani dei e nei Paesi più vulnerabili è la base dell’impegno di Cuamm che oggi continua in Sierra Leone con questo progetto ancora più intensamente, in un continuo scambio di conoscenze e esperienze con le istituzioni locali e i partner.