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RIDURRE LA CECITÀ IN UGANDA PRESENTATO AD ARUA IL NUOVO PROGETTO

Presenti l’ambasciatore italiano Massimiliano Mazzanti e della ministra della sanità ugandese Joyce Moriku Kaducu. Il 75% delle disabilità visive si può risolvere con la prevenzione, che spesso è negata a donne, bambini e disabili: 76.500 le persone da raggiungere in tre anni.

l'ambasciatore italiano e la ministra della sanità in uganda con lo staff di medici con l'africa cuamm
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    Arua, Uganda; 17 gennaio 2020 –Si è svolto ieri, giovedì 16 gennaio, ad Arua (Uganda) l’evento di lancio del progetto “ForeSeeing Inclusion”, dedicato alla salute visiva nel Nord dell’Uganda, sviluppato da Christian Blind Mission (CBM) in collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Presenti all’inaugurazione l’ambasciatore italiano in Uganda Massimiliano Mazzanti, la ministra della salute ugandese Joyce Moriku Kaducu e il rappresentante paese di Medici con l’Africa Cuamm in Uganda Peter Lochoro.

    Come per molti altri problemi sanitari, prevenzione è la parola d’ordine, anche per le malattie della vista. Nel nord dell’Uganda però, in particolare nei distretti di Kitgum, Lamwo e Arua – coinvolti nel progetto – è presente un solo oftalmologo per una popolazione di 1,2 milioni di abitanti, a cui si aggiungono 190.000 rifugiati provenienti dal Sud Sudan. Proprio l’ambasciatore Massimiliano Mazzanti ha sottolineato il presupposto del progetto, che durerà tre anni, e cioè che il 75% dei problemi oculistici sarebbero facilmente risolvibili se trattati tempestivamente.

    «Prevenzione e sensibilizzazione sono essenziali per affrontare i problemi della vista» ha chiosato la ministra della sanità Ugandese Joyce Moriku Kaducu.

    Il progetto

    Nel nord dell’Uganda la prevalenza della disabilità visiva è la più alta di tutto il paese. Medici con l’Africa Cuamm con CBM vuole quindi migliorare l’accesso e la qualità dei servizi ospedalieri rivolti alle persone con problemi di vista, con un’attenzione particolare a disabili, donne e bambini, che nelle aree rurali si trovano molto spesso esclusi da questo tipo di cure.

    Vista la carenza di servizi oftalmici di base nella regione, l’Ospedale Saint Joseph di Kitgum, il distretto di Arua e il Ministero della Salute ugandese hanno richiesto l’intervento di Medici con l’Africa Cuamm in partnership con CBM Italia, secondo uno schema già sperimentato in altri paesi africani.

    Formazione del personale sanitario e decentramento dei servizi dall’ospedale alle comunità saranno due importanti elementi del progetto, per raggiungere anche le fasce della popolazione che al momento non hanno accesso a servizi oculistici.

    Previsti anche lavori strutturali all’interno dell’ospedale Saint Joseph di Kitgum per trasformarlo in centro sanitario oftalmico di II° livello, e l’equipaggiamento dell’ospedale di Arua per potenziare l’erogazione di servizi oftalmici di chirurgia e trattamenti specialistici. Sono 76.521 i pazienti che il progetto prevede di trattare e visitare in tre anni.

    Luoghi: