Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

Prima le mamme e i bambini Storia di una cooperazione al servizio dei più fragili

Don Dante Carraro: «Insieme agli effetti indiretti del Coid-19, la sfida più grande che abbiamo davanti in Africa è quella della vaccinazione: il nostro impegno è nella distribuzione dei vaccini nelle aree più periferiche e isolate. Non vogliamo che l’Africa rimanga ultima, solo così costruiremo un futuro migliore».

Condividi con i tuoi amici:

    Presentato ieri a Roma, nella Sala Caduti Nassirya, presso il Senato della Repubblica, l’impegno e il lavoro di 70 anni di cooperazione internazionale in Africa. Medici con l’Africa Cuamm, che sabato 13 novembre a Padova, ricorderà ufficialmente questo importante anniversario, con il suo Annual meeting. Un’occasione per condividere, con istituzione, società civile, persone comune, amici e sostenitori, i traguardi raggiunti e i risultati ottenuti, e insieme rilanciare su nuove e importanti sfide per la salute dell’Africa, e in particolare delle fasce più fragili e bisognose, le mamme e i bambini.

    «Ringrazio per questo spazio e opportunità – ha affermato don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm -. Oggi ricordiamo i nostri 70 anni, una lunga storia di cooperazione a servizio della salute dei più poveri dell’Africa. Consapevoli che la storia, le radici sono molto importanti, ma da lì guardiamo al futuro e volgiamo lo sguardo verso nuovi e importanti sfide. Vogliamo spingerci con ostinazione e determinazione verso il futuro, sempre con il nostro stile, “con” l’Africa. Insieme costruiamo, piangiamo, soffriamo, ma anche progettiamo e camminiamo. Uno dei focus principali del nostro intervento è “Prima le mamme e i bambini”: 10 ospedali coinvolti, 8 paesi, obiettivo 320.000 mamme da assistere nel parto e altrettanti bambini. Un obiettivo importante, raggiunto e superato nonostante il grave problema del Covid-19. Abbiamo registrato per esempio una riduzione del 25%-30% dei parti nelle strutture in cui operiamo. Di questo e di molto altro parleremo sabato 13 novembre a Padova, insieme a gente comune e istituzioni, in un’unica grande voce che vuole parlare dell’Africa e metterla al centro dell’attenzione di tutti. L’Africa come autrice del proprio futuro e destino. Ora poi la grande sfida che abbiamo davanti è quella della campagna vaccinale: l’Africa ha circa il 5% della popolazione vaccinata, con grandi disparità al suo interno, da una parte il Marocco con oltre 40%, e dall’altra il Sud Sudan con meno dell’1%. Pochissime sono le dosi. E la sfida più grande rimane quella della distribuzione negli ospedali e nelle zone rurali. Qui sta il nostro compito. Insieme possiamo farcela. E non vogliamo che l’Africa rimanga l’ultima e si perda per strada, solo così costruiremo un futuro migliore».

    20211109_DePoli_CUAMM_70AnniConAfrica_IMG_8780_hd

    Il senatore Antonio De Poli ha detto: «Mi fa molto piacere ospitare la conferenza stampa di presentazione del Cuamm e dei suoi 70 anni. Il titolo di oggi è molto significativo: “Cuamm: 70 anni con l’Africa. Prima le mamme e i bambini. Storia di una buona cooperazione a servizio dei più fragili”. Il Cuamm, con il suo impegno e la sua storia, è modello di cooperazione allo sviluppo da promuovere e da esportare, per combattere le disuguaglianze in tema di politiche sanitarie. Cooperazione e sviluppo sono parole chiave incise nel Dna del Cuamm, da sostenere e diffondere e tutti, anche noi rappresentanti delle istituzioni, dobbiamo fare la nostra parte».

    Giuseppe Mistretta, direttore generale Africa sub-Sahariana Maeci, ha sottolineato: «Sono molto onorato di essere qui per questo momento. Sono stato ambasciatore in Etiopia e in Angola e ho potuto toccare con mano e visitare gli ospedali in cui opera il Cuamm: sono realtà molto difficili. Ed è una grandissima sfida, non solo il loro lavoro in ospedale, ma anche nei centri sanitari e nel territorio. Il Covid-19 ha portato in luce tutte le fragilità sanitarie e mediche dell’Africa che non si chiamano Tb, malaria, HIV e tante altre. Ogni giorno, circa 700 donne in Africa, muoiono a causa del parto. Questi sono interventi urgenti quanto la lotta la Covid-19 e a realtà come il Cuamm va tutto il nostro sostegno e supporto».

    «Ha avuto l’onore di fare una missione con il Cuamm in Etiopia, a Wolisso, e lì ho percepito lo stile di Cuamm, il suo lavorare insieme alle autorità locali, nell’ospedale, nelle comunità – ha detto l’on. Chiara Braga -. In questi giorni di Cop26, stiamo capendo una cosa su tutte: che prenderci cura del pianeta è un passo fondamentale per prenderci cura della salute di tutte le persone e l’Africa è il continente che ne ha davvero più bisogno. Auguro al Cuamm e ai suoi medici di continuare così».

    20211109_DePoli_CUAMM_70AnniConAfrica_IMG_8715_hd

    Giovanni Torelli, medico Cuamm da poco rientrato dalla Tanzania ha portato la voce degli operatori sul campo: «Abbiamo avuto piacere e onore di stare in Tanzania 4 anni, come famiglia, mia moglie, io e i nostri 4 figli. Siamo stati in una zona rurale. Ho potuto apprezzare il lavoro costante e continuo nell’ultimo miglio, negli ospedali nel fare formazione, fianco a fianco con i locali. Il Cuamm lavora non solo nella teoria, ma applica anche un rigoroso metodo scientifico ai suoi interventi: analizzare i problemi, scrivere i progetti con personale locale, partendo dai bisogni reali della gente. Lo stile del Cuamm è sempre umile, in punta di piedi di chi è ospite, non ha centri sanitari propri, ma porta competenza e professionalità, e lavora nella formazione a diversi livelli. Il medico che arriva lì, percepisce il rispetto da parte della popolazione locale».

    Piero Badaloni, testimone e amico del Cuamm di lunga data, presentatore del meeting Annuale del Cuamm ha sottolineato l’importanza dell’appuntamento di sabato 13 a Padova: «L’Annual meeting è un momento molto importante perché racconta l’impegno e il lavoro di tanti medici e operatori lungo un anno. Quest’anno c’è la coincidenza della ripartenza, in presenza, è sarà un momento molto centrale e di grande emozione. Un grazie speciale a tutti i media partner, in particolare a Rai Radio 1 e TV2000, che la domenica pomeriggio trasmetterà l’evento».