Medici con l'Africa Cuamm

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25/09 Giornata mondiale del migrante e del rifugiato

Dal Sud Sudan, all’Etiopia, dall’Uganda al Mozambico, e in questi mesi anche in Ucraina e Moldavia: Medici con l’Africa Cuamm è accanto a chi è costretto a fuggire per “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati”.

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    Padova, 23 settembre 2022 – Secondo i dati UNHCR (maggio 2022) le persone costrette a fuggire a causa di persecuzioni, conflitti, violazione dei diritti umani, nell’ultimo anno, per la prima volta nella storia, hanno superato i 100 milioni. In Africa ne vive circa un terzo, oltre 30 milioni tra sfollati interni, rifugiati e richiedenti asilo. La situazione è drammatica ed è destinata a peggiorare a causa della crisi globale in corso. Basti pensare che dalla fine del 2021, il numero di rifugiati sotto il mandato dell’UNHCR è aumentato da 21,3 milioni a 26,3 milioni, in gran parte a causa della guerra in Ucraina.

    Si fugge dalla guerra, dalla siccità, dai disastri ambientali, dalla fame. L’85% della migrazione è interna all’Africa, tra paesi africani o all’interno dello stesso paese. Una vera e propria emergenza che si aggiunge, molto spesso, ad altre fragilità a vari livelli, istituzionale, politico, economico e sanitario. Da oltre 70 anni Medici con l’Africa Cuamm opera per la salute delle popolazioni africane, in un’ottica di sviluppo dei sistemi sanitari. Un approccio che resta da riferimento anche negli interventi di emergenza, dove la risposta specifica agli shock gravi si accompagna al rafforzamento della capacità di resilienza dei sistemi e delle comunità, sempre in collaborazione con le autorità locali.

    L’impegno del Cuamm in risposta ai bisogni di migranti e rifugiati riguarda Etiopia, Mozambico, Sud Sudan, Uganda e più di recente anche Ucraina e Moldavia, chiamati a rispondere a un’emergenza vicina. Si concentra su 4 linee di intervento: garantire l’accesso ai servizi sanitari di base con visite ambulatoriali e prenatali, vaccinazioni e assistenza a mamma e bambini, fornire farmaci e materiale sanitario; formare gli operatori locali e sensibilizzare e prevenire la popolazione riguardo buone pratiche igienico-sanitarie.

    «Di fronte alla richiesta di aiuto di chi è costretto a fuggire non si può restare indifferenti – spiega don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm –. Tendere la mano al fratello bisognoso, prendersi cura di chi soffre è dovere di ogni medico, ma soprattutto è un dovere morale per ciascuna persona di buona volontà. Come “medici con l’Africa” purtroppo siamo chiamati sempre più a rispondere a situazioni acute e drammatiche in molti dei paesi in cui operiamo. Alla vigilia della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, le parole del messaggio di Papa Francesco ci guidano e motivano perché ogni giorno in Africa, sperimentiamo che “La presenza di migranti e rifugiati rappresenta una grande sfida ma anche un’opportunità di crescita culturale e spirituale per tutti. Grazie a loro abbiamo la possibilità di conoscere meglio il mondo e la bellezza della sua diversità. Possiamo maturare in umanità e costruire insieme un “noi” più grande. Nella disponibilità reciproca si generano spazi di fecondo confronto tra visioni e tradizioni diverse, che aprono la mente a prospettive nuove”».

    L’IMPEGNO NEL DETTAGLIO

    Etiopia: circa 865.000 rifugiati provenienti da Sud Sudan, Eritrea e Somalia. Il Cuamm opera nella regione dei Gambella, in 3 dei 7 campi per rifugiati. A causa della crisi in Tigray, si contano anche 4,5 milioni di sfollati interni. In parallelo il lavoro continua anche a Debre Berhan, nella regione Amhara dove, secondo i dati Ocha, si sono rifugiati circa 200.000 sfollati, soprattutto provenienti dalla regione dell’Oromia. La maggior parte di loro vive con la comunità, ma molti si sono concentrati in centri di accoglienza che hanno bisogno di tutto, dai servizi sanitari a quelli nutrizionali.

    Mozambico: la situazione a Cabo Delgado, nel nord del paese, continua a essere particolarmente tesa e difficile. Dopo 5 anni di attacchi, sono 745.000 i civili fuggiti dalle loro case. Sono 6 i campi di sfollati interni e 6 i distretti sanitari, con relativi centri di salute e ospedali, a cui il Cuamm dà supporto.

    Sud Sudan: oggi circa 2,3 milioni di rifugiati sud sudanesi sono ospitati dai paesi confinanti, e oltre 2 milioni sono gli sfollati interni. Con il sostegno a 103 strutture sanitarie e 5 ospedali i medici del Cuamm cercano di portare aiuto alla popolazione di questo paese fragilissimo.

    Uganda: è il paese africano che accoglie più rifugiati, ben oltre 1,5 milioni. Il Cuamm opera in West Nile e nel distretto Kiryadogo, offrendo servizi chirurgici oculari attraverso cliniche mobili in particolare alla popolazione rifugiata.

    Ucraina: con il cuore in Africa, allo scoppio di una guerra alle porte di casa, Cuamm si è reso disponibile a portare il suo contributo di esperienza e di aiuto in un paese dove si contano oggi 7,7 milioni di sfollati e 7,6 milioni di rifugiati. Da un primo impegno focalizzato sulla città di Chernivsti, al confine con la Romania, l’intervento del Cuamm si estende oggi a 27 ospedali in 7 diversi Oblast e consiste nel fornire farmaci, materiale sanitario, cibo e abbigliamento alla popolazione. La fornitura di 3 ambulanze per il riferimento dei pazienti negli ospedali e le cliniche mobili sono di supporto al sistema sanitario così duramente colpito.

    Moldavia: il lavoro del Cuamm si concentra in 2 centri di accoglienza per un totale di oltre 300 rifugiati a Chisinau, in accordo con il Ministero della salute e l’Oms. È possibile sostenere Medici con l’Africa Cuamm con una donazione online su wwww.mediciconlafrica.org