Potenziare cure neonatali ad Abobo
Materiali nuovi per potenziare le strutture sanitarie di Abobo e garantire cure neonatali di qualità. In Costa d’Avorio continua l’impegno in linea con il Piano Strategico Nazionale.
Venerdì, in un incontro con partner e autorità presso il centro sanitario di Anonkoua-Kouté, abbiamo consegnato attrezzature medico-sanitarie destinate a tre strutture del comune di Abobo, Abidjan.
I materiali donati, destinati ai reparti di neonatologia dell’ospedale di Anonkoua-Kouté, dell’ospedale generale confessionale Saints Cœurs de Clouetcha e del centro ospedaliero regionale Houphouët Boigny, permetteranno infatti alle strutture identificate di migliorare i propri servizi di assistenza e cura neonatale. Tra i dispositivi e gli strumenti forniti: apparecchiature per ossigenoterapia e aspirazione, maschere e dispositivi per ventilazione, strumenti diagnostici e per il monitoraggio.
In Costa d’Avorio, gli indicatori di mortalità materna e neonatale rimangono preoccupanti: 16 milioni di neonati muoiono nel primo mese di vita, di cui la metà nel primo giorno. Le cause principali sono la prematurità (30,1%), l’asfissia (27,6%) e le infezioni (20%) (EDS-CI 2021).
Con una popolazione stimata di circa 750.000 abitanti, Abobo rappresenta un contesto urbano in rapida espansione. In questa zona, anche i bisogni sanitari sono crescenti mentre le risorse e la capacità di gestione delle strutture restano fortemente limitate. Da qui, il progetto “Garantire cure neonatali di qualità ad Abobo, Abidjan” realizzato in collaborazione con Fondazione Paolo Chiesi e con il supporto tecnico del Ministero della Salute, dell’Igiene Pubblica e della Copertura Sanitaria Universale (MSHP-CMU). L’iniziativa si inserisce perfettamente nella strategia del Piano Nazionale di Sviluppo Sanitario della Costa d’Avorio, il cui obiettivo è la riduzione della mortalità materna, neonatale e infantile entro il 2025.
«L’iniziativa che celebriamo oggi è un primo passo. È altrettanto importante continuare a lavorare insieme, creando dei sistemi sanitari integrati in cui le strutture comunichino tra loro per colmare le disparità, in cui il personale è continuamente accompagnato, formato e valutato sulla base della performance. Per raggiungere questi obiettivi strategici, è fondamentale che perseguiamo insieme una sempre maggiore sinergia e coordinazione tra gli attori chiave: quelli istituzionali, come il Programma Nazionale di Salute della Mamma e del Bambino (PNSME) e i partner tecnici e finanziari, come Medici con l’Africa Cuamm e la Fondazione Paolo Chiesi» ha detto il Dr Meité, Direttore della Direzione per le Cure Infermieristiche, Materne e Infantili del Ministero della Salute ivoriano.