Compie 20 anni la World Diabetes Foundation (Fondazione mondiale del diabete) e celebra questo traguardo proponendo, mercoledì 30 marzo, un forum online dal titolo “20 years of improving lives together – the power of towards better diabets care and prevention”. Un dialogo tra esperti del settore per imparare dal passato e guardare al futuro, per condividere buone pratiche e trovare strade comuni che possano migliorare la cura e la prevenzione del diabete. Anche Medici con l’Africa Cuamm è tra i relatori, per portare l’esperienza concreta realizzata in Africa e mettere l’accento sull’importanza di una collaborazione, quella con WDF, nata nel 2014 che sta dando risultati importanti. A partire dall’Etiopia, per esempio, uno dei quattro paesi in Africa con il maggior numero di pazienti con diabete mellito e dove si contano oltre 1,7 milioni di persone con diabete. Il progetto triennale, realizzato anche in collaborazione con WDF e conclusosi a febbraio 2022, ha dato risultati tangibili: 14.455 sono state le persone testate per diabete e 17.098 per ipertensione; 22.470 i pazienti trattati nelle strutture sanitarie supportate dal progetto e 392.355 le persone raggiunte attraverso attività di sensibilizzazione. E ancora: 505 gli operatori sanitari formati sulle NCDs e 105 le supervisioni effettuate nelle strutture sanitarie.

E così, il lavoro prosegue anche in Sierra Leone e in Mozambico dove il Cuamm è impegnato in attività di screening e cura del diabete, oltre che di sensibilizzazione della popolazione per promuovere una maggiore consapevolezza e la diffusione di stili di vita adeguati. In Mozambico, oltre al grande impegno degli anni passati, con il progetto “Hub and Spoke” ora si intende realizzare dei centri dedicati al diabete, in particolare per bambini e giovani. Presente da oltre 70 anni in Africa, Medici con l’Africa Cuamm ha visto il diffondersi sempre di più malattie croniche come il diabete. Si tratta di patologie spesso poco conosciute o persino sottovalutate. La collaborazione con WDF ha permesso, in questi anni, di realizzare interventi mirati a indurre un cambiamento, con il coinvolgimento delle comunità, degli attivisti locali, delle autorità sanitarie e del Ministero della Salute. L’esperienza e la conoscenza del contesto del Cuamm si sono integrati con la professionalità e le capacità del WDF e hanno permesso di fare un grande lavoro di squadra per la salute della popolazione. Come in Etiopia e Mozambico, anche in Sierra Leone, dove tra Pcmh e Pujehun sono state screenate per il diabete 5.342 donne in gravidanza e altri 2.847 pazienti sono stati screenati in 10 centri di salute nel territorio.

«Ringrazio WDF per questa opportunità che ci dà oggi – spiega Andrea Atzori, responsabile delle Relazioni Internazionali di Cuamm, tra i relatori del forum di oggi –. In questi lunghi anni di esperienza e lavoro sul campo abbiamo imparato e toccato con mano che la lotta alle malattie croniche come il diabete deve passare per quelli che sono tre pilatri fondamentali dell’intervento di Medici con l’Africa Cuamm: il rinforzo del sistema sanitario e, quindi, anche la cura e la prevenzione del diabete devono essere integrati all’interno del sistema sanitario locale; è indispensabile lavorare a tutti i livelli dal Ministero, all’ospedale ai centri di salute fino alla comunità; infine è fondamentale non lasciare indietro nessuno e raggiungere l’”ultimo miglio”. Per fare questo, sono importantissime le partnership estese, come quella tra Cuamm e Wdf, che hanno senso e fanno la differenza solo se sono radicate nel campo e arrivano nei luoghi più remoti».

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