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Un passo avanti nella lotta contro il cancro in Etiopia

Tulu Bolo, in Etiopia, sarà il primo Ospedale Generale del Paese ad avviare la chemioterapia per il trattamento del cancro al polmone. Una grande innovazione per il servizio sanitario nazionale e per il trattamento dei pazienti che finora non avevano possibilità di accesso a servizi decentralizzati e specializzati.

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    Le malattie croniche non trasmissibili colpiscono sempre più persone nel mondo. I dati del Global Burden of Disease Study (GBD) mostrano che in Etiopia, il 39% dei decessi è causato da malattie croniche non trasmissibili, in particolare malattie cardiovascolari e cancro, che hanno notevoli ripercussioni sulla sanità ma anche in ambito sociale e finanziario. In Etiopia, il cancro è responsabile di quasi 39.480 decessi all’anno (OMS, 2019). Rimane scarsa la consapevolezza rispetto a prevenzione e trattamento, così come la preparazione degli operatori sanitari in quest’ambito. Anche i centri per il trattamento del cancro sono pochi, le strutture sono inadeguate e le risorse spesso carenti: mancano i servizi di radioterapia e chemioterapia. Inoltre, i pochi centri con servizi oncologici si trovano molto lontano dalle aree rurali, rendendo difficile se non impossibile l’accesso a molte persone.

    Come raccomandato nel rapporto NCDI, l’adozione di approcci preventivi, di screening e di trattamento economicamente vantaggiosi, mirati ai tumori più comuni nel Paese, potrebbe migliorare la morbilità e la sopravvivenza. Tra i tumori più diffusi a livello globale, c’è Il cancro al polmone ed è proprio su questo tipo di tumore che la Mathiwos Wondu Ethiopia Cancer Society (MWECS), una ONG etiope che si occupa ormai da anni di malattie croniche e cancro, sta concentrando il proprio impegno attraverso un progetto, sostenuto dalla Bristol-Myers Squibb Foundation, in collaborazione con il Ministero della Salute e con Medici con l’Africa Cuamm insieme ad altri partner locali. L’intervento si concentra sulla promozione di una maggiore consapevolezza sui tumori e sul rafforzamento del sistema sanitario per quanto riguarda il trasferimento dei pazienti sospetti per lo screening, la diagnosi, il trattamento e le cure palliative. A questo si aggiunge la formazione e il consolidamento delle capacità degli operatori sanitari, insieme alla ristrutturazione e l’equipaggiamento di alcune strutture sanitarie per fornire servizi oncologici. Tra queste, vi è l’Ospedale Generale di Tulu Bolo, nella Southwest Shewa Zone nella regione dell’Oromia, che sarà il primo Ospedale Generale del Paese ad avviare la chemioterapia per il trattamento del cancro al polmone.

    “Tulu Bolo sarà il primo Ospedale generale del Paese a disporre di un servizio di chemioterapia per il cancro al polmone. Una grandissima innovazione per il servizio sanitario nazionale e per il trattamento dei pazienti che finora non avevano nessuna possibilità di accesso a servizi decentralizzati, dedicati e specializzati”, racconta Worku, capo progetto di Medici con l’Africa Cuamm nell’area.

    Quest’anno, il Cuamm, in collaborazione con la Ethiopian Thoracic Society e la MWECS, supporta l’avvio e il funzionamento dell’Unità dell’Ospedale generale di Tulu Bolo dedicata al trattamento del cancro al polmone. Sono stati predisposti gli spazi per lo screening e la valutazione dei pazienti, per i servizi ambulatoriali di chemioterapia e i posti letto dedicati. L’Ospedale è stato dotato di dispositivi di protezione personale (guanti, camici, cuffiette etc.), importanti per tutelare i pazienti da possibili infezioni durante le operazioni di somministrazione della chemio, e di equipment necessari per l’adeguata erogazione dei servizi che verranno gestiti sotto la supervisione del dipartimento oncologico dell’Ospedale Tikur Anbessa di Addis Abeba (TASH), grazie alla presenza di personale specializzato: due medici generici, tre infermiere e un farmacista. Inoltre, si promuoverà la sensibilizzazione dei pazienti e della comunità in generale, sulla prevenzione e trattamento del cancro; si garantirà il follow-up dei pazienti ancora in trattamento o che lo hanno già completato, e il trasferimento al TASH nel caso di eventuali altre terapie come radio o interventi chirurgici.

    “Questo è stato possibile grazie allo sviluppo delle linee guida, adottate dal Ministero della Salute etiope, per il trattamento del tumore al polmone a livello di ospedali generali, un processo durato quasi due anni e supportato dal Cuamm – ha aggiunto Worku -. Un aspetto chiave di questo intervento è sicuramente la formazione e il tutoraggio del personale sanitario affinché possa acquisire conoscenze e competenze solide per valutare e trattare i pazienti affetti da cancro al polmone”.

    Un grande passo in avanti nella lotta al cancro al polmone in Etiopia, per proseguire l’impegno quotidiano di avvicinare i servizi sanitari alle comunità.