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Sud Sudan Accordo per la formazione del governo

Un segnale di distensione tra Salva Kiir e Riek Machar, don Dante Carraro: «Speriamo che sia concreto e che segni l’inizio di un periodo di pace, perché, come ci dicono i nostri colleghi sud sudanesi, il paese possa tornare a crescere e la gente ricevere assistenza sanitaria anche nelle aree più lontane»

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    Oggi, giovedì 20 febbraio, a Juba, capitale del Sud Sudan, è stato raggiunto l’accordo tra Salva Kiir e Riek Machar per formare un governo di unità nazionale che li veda entrambi coinvolti nel processo di pacificazione del paese. Il governo sarà formato sabato 22 febbraio, che era anche la data ultima fissata per raggiungere l’accordo.

    Salva Kiir è l’attuale presidente del Sud Sudan, mentre Riek Machar ne è stato vice presidente. Dal 2013 sono a capo di fazioni antagoniste, in una serie di scontri che hanno portato alla morte di decine di migliaia di persone e allo spostamento di 4 milioni di persone, sfollate internamente o rifugiate nei paesi confinanti, Uganda ed Etiopia in particolare.

    «Indipendente dal 2011 e percorso da scontri interni dal 2013 – spiega don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm – il Sud Sudan è un paese che va costruito dalle fondamenta. Anche questi segnali sono tappe importanti per un cammino che va nella direzione di ricostruire un tessuto sociale e una coscienza civica che oggi purtroppo mancano. Oggi il primo obiettivo della popolazione, attanagliata da una miseria estrema, è la sopravvivenza. Per tanto tempo in Sud Sudan si è atteso questo accordo: speriamo che sia concreto e che segni l’inizio di un periodo di pace, perché, come ci dicono i nostri colleghi sud sudanesi, il paese possa tornare a crescere e la gente ricevere assistenza sanitaria anche nelle aree più lontane».

    Foto archivio UN Photo, 2016