S.E. Mons. Silvano M. Tomasi nominato cardinale.
S.E. Mons. Silvano M. Tomasi, Arcivescovo titolare di Asolo, Nunzio Apostolico è tra i tredici nuovi cardinali che Papa Francesco ha annunciato all’Angelus del 25 ottobre.

S.E. Mons. Silvano M. Tomasi, Arcivescovo titolare di Asolo, Nunzio Apostolico è tra i tredici nuovi cardinali che Papa Francesco ha annunciato all’Angelus del 25 ottobre. Un caro amico, ha dato sostegno e impulso al nostro lavoro sul campo, nelle diverse realtà in cui ha prestato il suo servizio diplomatico. «La mia introduzione si articola così: confronto tra due Paesi, uno povero, uno ricco come Etiopia e Svizzera; il diritto umano alla salute; il contesto sociale necessario per realizzare tale diritto, concludendo che per fare le riforme necessarie ci vuole giustizia e solidarietà e motivazione adeguata, non solo economica, ma di ispirazione etica e religiosa». Così ci scriveva Mons. Silvano Tomasi alla vigilia della sua partecipazione alla conferenza “La giusta parte per tutti” organizzato a Padova da Medici con l’Africa Cuamm, nel novembre del 2004, a Palazzo della Ragione, antica sede dell’amministrazione della giustizia. In quella occasione il cardinale Tomasi intervenne con parole chiare sulle disuguaglianze in salute nel mondo e sulla necessità di adoperarsi a ogni livello per garantire l’accesso alle cure per tutti.
Vicino al Cuamm sin dagli anni ’90 quando era Nunzio apostolico in Etiopia, Eritrea e Gibuti ed era in corso la costruzione dell’ospedale San Luca di Wolisso nella regione dell’Oromia in Etiopia. In seguito si è sempre speso per contribuire al sostegno della neonata struttura, anche attraverso l’istituzione del Fondo San Luca che tuttora aiuta a coprire parte dei costi di funzionamento dell’ospedale.
È stato punto di riferimento per il Cuamm anche in seguito, durante il suo mandato come osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni.
Tra il 2010 e il 2017 ha accettato di impegnarsi in maniera ancora più diretta nel Cuamm entrando a far parte del Consiglio di Amministrazione che regge l’organismo.