Medici con l'Africa Cuamm

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Nelle nostre mani

Una crescita costante, che seppur sempre pesantemente sottostimata, riporta un aumento dei decessi in Africa dell’80% nell’ultimo periodo. L’aggiornamento dell’OMS a fine luglio non lascia dubbi su questo aumento di Covid-19 in Africa in gran parte dovuto alla variante Delta, altamente trasmissibile.

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    Un crescita costante, che seppur sempre pesantemente sottostimata, riporta un aumento dei decessi in Africa dell’80% nell’ultimo periodo. L’aggiornamento dell’OMS a fine luglio non lascia dubbi su questo aumento di Covid-19 in Africa in gran parte dovuto alla variante Delta, altamente trasmissibile.

    Una consapevolezza che ritorna in tante testimonianze riportate dai nostri operatori sul campo. Come Ester nutrizionista e agente di comunità, preoccupata per gli effetti sulla salute dei bambini dal “rallentamento nel mio lavoro e nelle mie attività quotidiane che ha influito soprattutto sulle visite periodiche sul campo. La gente ha paura e tende a non muoversi. Moltissimi sono letteralmente confinati in casa e non hanno la possibilità di recarsi in ospedale neanche nei casi più gravi o per le urgenze. Questo fa sì che vi siano moltissimi pazienti seriamente malati che soffrono o muoiono in casa o che arrivano in ospedale troppo tardi, quando ormai non ci sono per loro più speranze”. Così Nelson autista di ambulanza che vede la chiusura delle scuole e la grave perdita dell’anno scolastico per i suoi figli o Evelyin cuoca in ospedale che poco prima dell’inizio della pandemia aveva acquistato attraverso un prestito una motocicletta perché il marito potesse iniziare l’attività di moto-taxi ma poi le norme anti-Covid hanno bloccato tutti gli spostamenti con il crollo del reddito familiare.

    Effetti diretti e indiretti di Covid-19 su Paesi e servizi già fragili. Anche in Angola racconta Irene Dal Rizzo appena rientrata da Chiulo: “L’ospedale si trova in un’area rurale: anche qui è arrivato l’eco della pandemia, le restrizioni e la drastica riduzione dell’accesso alle strutture sanitarie dovute alla paura del contagio e le limitazioni degli ingressi. Ci è capitato di avere persone che ci dicevano di essersi recati in ospedale ma di non aver potuto essere visitati. L’impatto c’è ed è reale. Noi qui lo abbiamo vissuto in tutto quello che è stata la riduzione dell’accesso ai servizi dei pazienti con malattie croniche o oncologiche, là la cosa è amplificata anche ai servizi primari: il parto, le visite.”

    Per questo Medici con l’Africa Cuamm rafforza il suo supporto ai sistemi sanitari locali e alla campagna vaccinale in Africa. Come ribadiva il comunicato dell’Oms: “Abbiamo gli strumenti tecnici per prevenire questa epidemia, possiamo testarla e possiamo curarla. È  nelle nostre mani”. Ma dobbiamo decidere di farlo, per tutti. Dipende anche da noi.

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