Medici con l'Africa Cuamm

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Mozambico Promuovere l’equità e l’inclusione nella salute

“Prevenzione e controllo delle malattie non trasmissibili”: Continua l’impegno in Mozambico per promuovere una salute pubblica centrata sull’equità, l’accessibilità e la partecipazione.

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    Quasi 250.000 screening per l’ipertensione realizzati, oltre 8.000 per il diabete, e più di 23.000 per il cancro del collo dell’utero, contribuendo a individuare oltre 8.000 nuovi casi, ora presi in carico nei centri sanitari coinvolti nell’ambito dell’intervento “Prevenzione e controllo delle malattie non trasmissibili”. Avviato nel gennaio 2024, il progetto guidato da Medici con l’Africa Cuamm, in partenariato con Aifo e Comunità di Sant’Egidio-Acap, è attualmente in corso nelle province di Maputo, Sofala e Zambézia. L’iniziativa, finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) e realizzata in stretta collaborazione con il Ministero della Salute mozambicano (Misau), mira a rafforzare, in modo sostenibile, la capacità del sistema sanitario nazionale nel rispondere alle crescenti sfide poste dalle malattie croniche non trasmissibili, con un’attenzione prioritaria a ipertensione, diabete e cancro del collo dell’utero.

    Le attività si svolgono in 20 unità sanitarie attive in contesti urbani, semi-urbani e rurali, inclusi 2 ospedali di riferimento regionale. Attraverso un approccio integrato e inclusivo, l’intervento si concentra sulla prevenzione, sull’ampliamento dell’accesso ai servizi sanitari e sul rafforzamento delle competenze degli operatori sanitari e degli agenti comunitari, in particolare per la diagnosi precoce, la presa in carico e il monitoraggio dei pazienti. 56 infermiere di salute materno-infantile (Esmi) sono state formate nelle tre province coinvolte, con il supporto delle autorità sanitarie locali e del Misau. Anche a livello comunitario, il progetto ha investito sulla formazione di oltre 170 tra attivisti sanitari e agenti comunitari, per rafforzare la sensibilizzazione e la continuità assistenziale.

    Accanto a queste azioni, particolare rilievo è dato all’inclusione delle persone con disabilità, mediante interventi specifici che favoriscano l’accessibilità fisica, informativa e culturale all’interno delle strutture sanitarie e nei servizi offerti. Nel complesso, le attività di sensibilizzazione svolte tra il 2024 e il 2025 hanno raggiunto quasi 80.000 persone, e il coinvolgimento di oltre 1.000 persone con disabilità. Un lavoro capillare che punta a migliorare promuovere la prevenzione e l’informazione anche nelle aree più remote.

    “Questo progetto dimostra che anche nei contesti più fragili è possibile costruire percorsi di salute solidi e inclusivi, a patto che si investa nelle persone, nella formazione e nell’ascolto delle comunità”, afferma Giuseppe Venditti, Capo Progetto Cuamm.

    Un’iniziativa che si delinea perciò come un percorso condiviso con le istituzioni sanitarie locali e nazionali, e con il coinvolgimento attivo delle comunità, per contribuire alla costruzione di un sistema sanitario territoriale più resiliente, capace di rispondere con efficacia ai bisogni della popolazione, in particolare delle fasce più vulnerabili.

    Continua l’impegno concreto per promuovere una visione della salute pubblica centrata sull’equità, l’accessibilità e la partecipazione nella speranza di rendere il diritto alla salute una realtà più vicina per tutte e tutti.