Medici con l'Africa Cuamm

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La settimana dell’allattamento

Il Cuamm partecipa alla “Breastfeeding Week” (Settimana dell’allattamento) e promuove una serie di iniziative per sensibilizzare ed educare a questa “buona pratica”. Un modo concreto per ribadire, ancora una volta “Prima le mamme e i bambini. 1000 di questi giorni”.

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    “Breastfeeding: Foundation of Life/Allattamento: fondamenta della vita”. È questo lo slogan della Settimana mondiale dell’allattamento 2018, che si celebra dall’1 al 7 agosto, in tutto il mondo. È un’iniziativa lanciata dalla WABA, World Alliance for Breastfeeding Action, (Alleanza mondiale per interventi a favore dell’allattamento), un network globale di individui e organizzazioni (tra cui Unicef, Oms, Fao…) che promuovono, sostengono e proteggono l’allattamento al seno come diritto universale.

    Un’occasione che Medici con l’Africa Cuamm ha deciso di cogliere per promuovere, con  attività concrete, l’importanza dell’allattamento al seno, esclusivo nei primi 6 mesi di vita del bambino. Molte, infatti, sono le iniziative promosse, in particolare, in Sud Sudan e in Tanzania dove si stanno promuovendo azioni quali: l’educazione delle mamme con la dimostrazione del corretto modo di allattare; sessioni di formazione per il personale locale in modo che sappia promuovere le buone pratiche di allattamento al seno; punti informativi; visite a domicilio da parte di volontari comunitari per sensibilizzare le donne nei villaggi; incontri presso le strutture sanitarie per discutere dei temi chiave legati all’allattamento; screening e consulenze su Hiv/aids… Nell’ospedale di Lui, in Sud Sudan, sono stati fatti persino dei giochi a quiz sul tema, con una T-shirt come premio per il vincitore. In Tanzania, poi, Radio Sibuka trasmette degli spot di informazione e sensibilizzazione sul tema.

    «L’allattamento al seno è un tema sul quale il Cuamm in Tanzania lavora da anni, sia in ambito comunitario, attraverso la promozione, sia nelle strutture sanitarie essendo una pratica che, se fatta correttamente e per i tempi giusti, comporta evidenti benefici alla salute generale del bambino, oltre ad avere, a cascata, un impatto rilevante nelle economie degli interi paesi, in termini di minor incidenza di altri disturbi e quindi di impatto (anche economico) sul sistema sanitario – spiega Edoardo Occa, esperto di comunità del Cuamm in Tanzania –. Solo nelle regioni di Iringa e Njombe promuoviamo e monitoriamo l’allattamento al seno esclusivo in circa 500 villaggi, ma in tutte le zone di intervento del Cuamm ci adoperiamo per diffondere questa buona pratica».

    Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità e di Unicef, la pratica dell’allattamento al seno è un metodo ineguagliabile per fornire al bambino il nutrimento necessario per crescere in salute, proteggendolo da infezioni e malattie e favorendo un migliore sviluppo fisico e cognitivo.

    Notevoli sono anche le implicazioni positive per la vita e la salute della madre. Periodi di allattamento più prolungati riducono il rischio di cancro al seno, alle ovaie e di ipertensione.

    L’investimento nella diffusione della pratica dell’allattamento potrebbe prevenire, ogni anno, più di 823.000 morti infantili e 20.000 morti materne, permettendo di generare 300 miliardi di dollari come risultato della riduzione di patologie e cure sanitarie e dell’aumento della produttività.

    Malgrado queste evidenze, attualmente soltanto il 40% dei bambini sotto i 6 mesi di vita è nutrito esclusivamente con latte materno. È per questo che l’Oms si è posta come obiettivo per il 2025 di alzare al 50% la percentuale di questi bambini allattati. Un modo per combattere la malnutrizione e spezzare il ciclo di fame, povertà e disuguaglianza.