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La magia non basta a far nascere un bambino

La testimonianza di Magdalen Awor, ostetrica a Rumbek, racconta il nostro impegno per garantire assistenza qualificata a mamme e bambini in Sud Sudan.

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    Ti è piaciuta la favola “La Magia delle Stelle”? È passato un po’ di tempo da quando l’hai scaricata e desideriamo sapere se ti è rimasta nel cuore. Come a noi resta nel cuore la storia di ogni bambino che incontriamo, in Africa. La situazione nel continente è drammatica: la crisi globale ha reso ancora più dure le condizioni di vita della popolazione, in particolare di mamme e bambini. La gente non riesce più ad acquistare cibo, farmaci e beni di prima necessità a causa dell’aumento dei prezzi. È Quello che non si vede, quello di cui nessuno parla e su cui desideriamo far luce, attraverso il nostro racconto quotidiano per coinvolgere quante più persone possibili.

    Ci sono tanti bambini che come Quim, il fratellino di Dulce, la protagonista della favola, hanno bisogno di cure sanitarie salvavita. «Un paio di giorni fa mentre stavo visitando un neonato che aveva le convulsioni e che aveva bisogno di essere attaccato all’ossigeno, sono stata chiamata da uno studente: c’era una donna in travaglio, che presentava un’emorragia. Eravamo di fronte ad un’emergenza e non avevamo altra scelta se non intervenire con un cesareo di urgenza – racconta Magdalen Awor, ostetrica a Rumbek in Sud Sudan –. Il chirurgo ed io siamo corsi in sala operatoria per visitare la paziente. Abbiamo subito compreso che si trattava di un distacco della placenta, ma era difficile fare una diagnosi certa senza un’ecografia addominale. Quando abbiamo acceso la spina della macchina, la luce di accensione non ha dato alcun segnale, non funzionava perché l’ospedale era senza corrente elettrica, in quel momento. Sono stati attimi di grande agitazione, abbiamo continuato a lavorare al buio, mentre qualcuno cercava di riavviare il generatore. Finalmente, dopo tanto trambusto, abbiamo sentito l’apparecchio emettere il suono di accensione. Il medico a quel punto ha potuto eseguire l’ecografia che attestava il distacco della placenta nel segmento inferiore. Nonostante le numerose difficoltà, il travaglio indotto è andato bene e la mamma ha dato alla luce una bellissima bambina, Rose, nata in buone condizioni di salute, di 3,4 kg. La diagnosi è stata fondamentale per intervenire in modo tempestivo. Vedere Rose tra le braccia della sua mamma, è per noi un enorme sollievo, al termine di una giornata infinita».

    Garantire la salute materno-infantile e l’assistenza qualificata al parto è una sfida quotidiana in contesti a risorse limitate, lo è ancora di più in aree rurali come Rumbek, in Sud Sudan, dove ogni giorno bisogna far fronte alla mancanza di farmaci, strumenti tecnologici e di beni di prima necessità. Per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, anche del tuo. Insieme possiamo far nascere in sicurezza tanti bambini come Rose.

     

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