Medici con l'Africa Cuamm

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Stefano Lamon e il suo impegno a Matany

Un professionista sempre molto attento, scrupoloso ed entusiasta del suo impegno per i più poveri in Africa. Così lo ricorda Fabio Manenti che con il dott. Lamon, ha condiviso un anno di lavoro a Matany, in Uganda.

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    «Un professionista scrupoloso, attento, preciso e sempre molto entusiasta di quello che stava facendo e delle nuove sfide che si presentavano a Matany, in Uganda. In quegli anni eravamo un gruppo di famiglie, con i bambini, e ogni sera ci trovavamo a casa di qualcuno per trascorrere qualche ora in compagnia, per raccontarci aneddoti, bere qualcosa insieme e lui era sempre l’anima della festa, aveva sempre qualche episodio o aneddoto da raccontare e condividere». Così Fabio Manenti, medico Cuamm di lunga esperienza, responsabile del Settore Progetti, ricorda il dott. Stefano Lamon, direttore dell’Unità Operativa Dipartimentale di Oncologia dell’ospedale di Oderzo, che si è spento ieri dopo una lunga malattia.

    Avevano lavorato insieme a Matany, in Uganda, uno chirurgo, l’altro internista. «Quando sono arrivato a Matany, nell’agosto del 1991, Stefano era già lì da un anno, insieme alla moglie, Silvia e vi rimase fino alla fine del 1992». Tre anni intensi, di grande lavoro, di ricerca per trovare sempre nuove soluzioni e risposte ai bisogni sanitari della popolazione. «A quel tempo tutti facevamo un po’ tutto quello di cui c’era bisogno, senza tante distinzione tra specialità. Lui faceva anche da anestesista, ricordo che è stato proprio lui a introdurmi alla sala operatoria – continua Manenti – . E poi aveva messo in piedi un sistema di monitoraggio dei malati di Tubercolosi molto preciso ed efficace, attraverso il coinvolgimento e la formazione degli agenti comunitari. Erano loro ad andare nei villaggi, di casa in casa, a portare i medicinali ai malati e a controllarli, così i malati dovevano fare il follow up in ospedale solo ogni 2 mesi. Grazie a questo sistema e all’impegno personale del dott. Lamon, che monitorava e controllava personalmente il lavoro degli agenti, il tasso di abbandono della terapia era molto basso».

    Medici con l’Africa Cuamm si stringe attorno alla moglie Silvia, ai figli, alla mamma e ai famigliari tutti e partecipa al dolore per la scomparsa di un uomo e di un medico che ha condiviso un pezzo di strada “con l’Africa” e con il Cuamm e ha donato competenze e passione ai più poveri in Uganda.

     

    (Nella foto: il gruppo di medici Cuamm, e famiglie, impegnati a Matany nel 1991, insieme al direttore don Luigi Mazzucato, in visita all’ospedale. A destra, tutto vestito di bianco, il dott. Stefano Lamon, vicino alla moglie Silvia).