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Si è svolta al Complexe di Bangui, in Rca, una formazione sulla prevenzione e sul controllo delle infezioni, promuovendo il miglioramento dell’igiene dell’ambiente ospedaliero e il rafforzamento delle conoscenze del personale.

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    Ce ne accorgiamo durante le grandi epidemie, come Ebola o Covid. Ma sempre, in un contesto ospedaliero, migliorare l’igiene di ambienti e persone previene in modo consistente il diffondersi di infezioni. Perché, come purtroppo documenta l’Organizzazione mondiale della sanità, le infezioni correlate all’assistenza sanitaria (Hai) sono tra gli eventi avversi che si verificano più frequentemente nel contesto dell’erogazione dei servizi sanitari. Una sfida da affrontare specie in contesti fragili, come la Repubblica Centrafricana. “È stato un successo, in particolare per il personale paramedico e per il personale addetto all’igiene ospedaliera” racconta Armelle Couvreur, capo progetto di Cuamm al Complexe pediatrique di Bangui (Chupb) parlando del corso di formazione sulla prevenzione e sul controllo delle infezioni, svolto nell’ambito del progetto “Programma integrato a favore della popolazione vulnerabile della Repubblica Centrafricana nei settori Salute, Protezione e Sicurezza Alimentare”, finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) e realizzato in partenariato con Action contre la faim (Acf). “Questo workshop mi ha permesso di rafforzare le mie competenze nel campo dell’igiene e della sanificazione”, ha affermato David Kogbaou, referente dell’Ufficio di igiene al Chupb, facendosi portavoce della soddisfazione anche degli altri partecipanti.

    Sempre secondo l’Oms n media, circa 1 paziente su 10 è affetto da Hai, con una frequenza molto più alta nei Paesi a basso/medio reddito e nei pazienti ad alto rischio, come quelli in unità di terapia intensiva. Le infezioni ospedaliere danneggiano innanzitutto pazienti e operatori, ma pongono anche un notevole onere sui sistemi sanitari. Dati dell’Oms dimostrano che gli interventi di prevenzione e controllo delle infezioni (Ipc) riducono la resistenza antimicrobica e le infezioni dal 35 al 70%.

    L’obiettivo generale della formazione al Complexe era proprio quello di contribuire a ridurre le infezioni, in particolare promuovendo il miglioramento dell’igiene dell’ambiente ospedaliero e il rafforzamento delle conoscenze e della padronanza delle precauzioni standard e complementari nella lotta contro le infezioni, così come dei metodi di pulizia, disinfezione e sterilizzazione. Inoltre, l’implementazione di un sistema di valutazione e monitoraggio delle pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni sarebbe un ulteriore contributo fondamentale per ridurle.
    La formazione si è svolta in 3 sessioni, ciascuna della durata di 3 giorni, coinvolgendo 15 persone del personale paramedico, 5 del personale medico e 12 del personale addetto all’igiene ospedaliera. Il team di formazione comprendeva un consulente dell’Organizzazione mondiale della sanità, due esperti del Ministero della salute pubblica e un pediatra del Chupb.

    Perciò, adeguati servizi di acqua, igiene e sanificazione sono componenti essenziali per fornire servizi sanitari di base e per prevenire le infezioni e la loro diffusione, così come la presenza di personale preparato e competente in materia. Investire nell’Ipc può avere enormi benefici nel ridurre la sofferenza e la perdita di vite umane, oltre a generare vantaggi economici e sanitari per i Paesi.