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Ahmadreza Djalali Cuamm si unisce alla maratona scientifica

Organizzata dall’Università del Piemonte Orientale con Crimedim, l’iniziativa vuole chiedere la liberazione del ricercatore Ahmadreza Djalali, condannato a morte in Iran, mobilitando la comunità scientifica per sottolineare l’importanza della ricerca libera e indipendente.

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    Oggi, mercoledì 9 dicembre 2020, Medici con l’Africa Cuamm si unisce alla maratona organizzata dall’Università del Piemonte Orientale e Crimedim, per chiedere la liberazione di Ahmadreza Djalali, medico condannato a morte in Iran e lì detenuto da quattro anni.

    Djalali è stato un ricercatore presso il Centro di Medicina dei Disastri (Crimedim) dell’Università del Piemonte Orientale, e altri centri di ricerca di eccellenza europei. Accusato di spionaggio, oggi rischia la vita nel suo paese natale, anche se non è mai stata fornita alcuna prova certa delle accuse contro di lui.

    Per questo Crimedim ha organizzato una maratona di interventi di ricercatori, scienziati e accademici, per alzare l’attenzione sulla vicenda e mobilitare la comunità scientifica. Sarà possibile seguire l’iniziativa online a questo link, dalle 15 del 9 dicembre, per oltre 24 ore.

    Anche Richard Roberts, premio Nobel per la Medicina 1993 parteciperà alla maratona, insieme a altri ricercatori collegati da Italia, Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Etiopia, Francia, Grecia, India, Irlanda, Israele, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Sri Lanka, Sudafrica, Svezia, Svizzera e USA.

    Seguire l’evento anche per poco è un atto concreto di solidarietà per Ahmadreza Djalali, sottolineando che la scienza e la ricerca devono rimanere libere da ogni condizionamento politico.