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L’ultimo saluto a Giannino Busato

Si è spento stanotte Giannino Busato, pioniere dei medici Cuamm, circondato dall’amore delle figlie e della cara moglie Sonia, compagna di vita e di impegno con l’Africa. Dall’Africa all’Italia, la grande famiglia del Cuamm si stringe attorno al ricordo di una figura che resterà indimenticabile per tanti.

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    «Sono passati 60 anni e io sono felice di seguire nella mia vita la vita del Cuamm», diceva con la luce negli occhi il dott. Giannino Busato, pioniere dei medici Cuamm, nell’ultima intervista pubblica a cura di Piero Badaloni per i 70 dell’organizzazione celebrati su Tv2000. Si è spento stanotte, circondato dall’amore delle figlie e della cara moglie Sonia, compagna di vita e di impegno con l’Africa. Dall’Africa all’Italia, la grande famiglia del Cuamm si stringe attorno al ricordo di una figura che resterà indimenticabile per tanti. Ci restano i suoi preziosi insegnamenti e le sue parole che trasudano energia contagiosa e passione per un lavoro fatto di studio, di ingegno, di concretezza e di soluzioni frugali per trovare risposte al grande bisogno di salute di quegli ultimi che tanto amava.

    L’ultimo saluto a Giannino Busato si terrà sabato 20 agosto presso la Cappella del Cimitero di Gorizia dalle 8 alle 10:45. A seguire la funzione si terrà alle 11 presso la Chiesa del Sacro Cuore a Gorizia.

     

    Rivedi un estratto dell’intervista 

     

    Tante le tappe di Giannino Busato nella storia del Cuamm: giovane medico in procinto di partire con il Cuamm fa parte dei medici dell’organismo che, accompagnati dalle mogli e fidanzate, ricevono nel 1959 il crocifisso da Papa Giovanni XXIII, che li considera con questo gesto missionari a tutti gli effetti, aprendo in maniera definitiva al “laicato missionario”.

    Nel febbraio 1968 fa parte del gruppo di medici che si incontra a Nyeri in Kenya per ridefinire l’assetto e la missione stessa del Cuamm che negli anni successivi, proprio a partire da quell’impulso, diventerà nel 1972 la prima ong italiana nel campo della cooperazione sanitaria coi Paesi in via di sviluppo. Ha svolto il suo servizio in Uganda (Angal, Gulu), in Sud Sudan (Yirol e dopo a Lui), in Mozambico (Palma) e ancora in Uganda (Aber). È stato membro attivo del Cuamm anche come formatore in materia di anestesia, in cui si era specializzato al rientro dall’Uganda.

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