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L’esempio di un padre

Edoardo e Luís, due papà che oggi abbiamo scelto di raccontare e che desideriamo festeggiare, insieme ai papà di tutto il mondo.

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    Luís António de Araújo, 42 anni, è padre di due giovani ragazzi: un maschio e una femmina. Nura è affetta da disabilità psicomotoria e Luís ha scoperto di avere una disabilità visiva circa 4 anni fa. Luís con la mamma e i figli vivono nel quartiere di Sansão Muthemba, unità di Chimadzi, nella città di Tete, uno dei quartieri più poveri della provincia. «Prima di avere questa disabilità visiva mi occupavo della riparazione di elettrodomestici, ma poi ho dovuto lasciare il mio lavoro» – racconta Luís ricordando il momento in cui ha appreso della sua disabilità –. «Ho cominciato ad avere difficoltà visive, così sono andato in ospedale e il medico, dopo avermi visitato, mi ha informato che la cornea non era più recuperabile e che pian piano avrei perso la vista». Un cambiamento che ha provocato un dolore profondo, un grande disagio per se stesso e per tutta la famiglia.  Luís era l’unico a mettere il pane in tavola, oltre ad essere di grande aiuto in casa e nell’aiutare la moglie a prendersi cura di loro figlia. Oggi Nura ha 15 anni, purtroppo non ha potuto studiare, come invece ha fatto suo fratello, perché la sua disabilità non le ha permesso di frequentare la scuola: «Se avessimo una sedia a rotelle sarebbe tutto più facile, potremmo accompagnarla a scuola e permetterle di formarsi. Prendermi cura dei miei figli è diverso ora, è più difficile, oggi non riesco nemmeno a vedere i loro volti, ma ogni volta che posso canto per loro una canzone» confida Luís che, nonostante le difficoltà, continua ad essere presente nella loro vita, in particolare per Nura che ha bisogno di ricevere continua assistenza medica. Insieme percorrono ogni mese molti km per raggiungere l’ospedale, Luís la carica in spalla per portarla ai controlli sanitari e per fare le terapie: lei è i suoi occhi e lui le sue gambe.

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    Tra le tante fatiche che ogni genitore in ciascun angolo di mondo compie per crescere i propri figli, c’è anche quella di questo papà speciale che ogni giorno non si arrende alle prove più dure e li accompagna nella crescita con amore e determinazione e sogna di vederli diventare “ben educati, sposati e felici”. Un sogno che ha in comune con un altro papà, Edoardo Occa, che ci ha raccontato la storia di Luís e che da dodici anni lavora con il Cuamm in Africa: «Siamo arrivati in Tanzania nel 2010 con mia moglie Laura e nostro figlio Erasmo, che aveva circa 1 anno e mezzo; e due anni dopo è arrivata Catherine Maria, nata a Dar es Salaam. I nostri figli hanno avuto un’infanzia diversa da quasi tutti i bambini italiani. A volte più complicata, ma siamo certi essere stata felice e ricca di vita, di esperienze, di confronto. Dal 2019 siamo in Mozambico, abbiamo vissuto la pandemia qui, continuando a lavorare, con attenzione ma consapevoli che era doveroso restare qui, al nostro posto. E avere i nostri figli con noi è stato di grande conforto, un’esperienza dura ma emozionante per tutta la famiglia! Abbiamo cercato di trasmettere ai nostri figli le motivazioni profonde del nostro lavoro, delle nostre scelte, della necessità di impegnarsi personalmente per contribuire a migliorare la vita delle famiglie africane, lavorando con mamme e bambini ma anche tanto con i papà, sottolineando quanto siano importanti per la crescita dei loro bambini». Edoardo e Luís sono due papà molto diversi e diverse sono le loro esperienze, ma li accomuna una grande consapevolezza: sono i figli che danno la forza ai genitori per affrontare le prove della vita. Edoardo ne è proprio sicuro: «Dopo vari anni di lavoro in Africa, a volte qualcuno mi chiede ancora “come faccio a fare il mio lavoro con la famiglia al seguito, con i figli al seguito” e rispondo con assoluta certezza che non sarebbe potuto essere altrimenti, senza di loro non avrei mai avuto le forze. Essere un cooperante papà, o meglio un papà cooperante comporta la pienezza del senso di questo lavoro, in equilibrio tra sfide professionali enormi e il ruolo più intimo di genitore, che illumina quella dimensione circolare e interdipendente tra la responsabilità del singolo e l’essere parte di una comunità». Edoardo e Luís, due papà che oggi abbiamo scelto di raccontare e che desideriamo festeggiare, insieme ai papà di tutto il mondo, che si prendono cura della propria famiglia e che sono d’esempio e di ispirazione per i propri figli ogni giorno.

     

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