Medici con l'Africa Cuamm

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battersi per il suo rispetto
è un dovere
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Essere “artigiani di futuro”

“Mother and baby, our priority!” Questo è il ritornello che hanno cantato, ballato, su cui hanno giurato i dieci nuovi laureati in ostetricia la settimana scorsa, nella Scuola dell’ospedale di Lui in Sud Sudan.

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    Carissimi,

    “Mother and baby, our priority!” Questo è il ritornello che hanno cantato, ballato, su cui hanno giurato i dieci nuovi laureati in ostetricia la settimana scorsa, nella Scuola dell’ospedale di Lui in Sud Sudan. Otto giovani uomini e due donne. Hanno occhi luminosi, sguardi carichi di tenacia e determinazione. Sono loro a spingerci verso il futuro. Uno mi diceva: “sono pronto a servire la mia comunità in qualsiasi posto, dove ci sarà bisogno”. È una rivoluzione, per il Sud Sudan! Sentir parlare di servizio, di comunità, di voler rispondere ai bisogni dei più poveri. Le rivoluzioni vere nascono dal lavoro tenace, dal seminare “giorno dopo giorno”, in mezzo a fatiche, sacrifici e a tanto duro impegno. Prima della cerimonia, il corteo dei laureandi si è diretto per le strade di Lui, per rendere partecipe la comunità della festa. Ai lati della strada i bambini armati di zappa, guardavano estasiati i ragazzi in tunica: negli occhi il sogno di passare dalle armi, alle zappe (pur preziosissime) per arrivare ai libri!

     

     

    Grande è stata la festa, la gioia, un’esplosione di vita, un canto di liberazione, che si è diffuso nel cortile dell’Istituto di Scienze Sanitarie di Lui, sotto un sole cocente, in mezzo a un verde intenso. Un pensiero speciale di gratitudine lo rivolgo alle tutor, le loro “maestre”: Rehema, Giuly, Penina. Tre ostetriche ugandesi, con esperienza, che hanno risposto “sì” alla chiamata del Cuamm di spostarsi in un paese vicino al loro, più bisognoso e in grave difficoltà come il Sud Sudan. È l’Africa che aiuta l’Africa.

     

     

    I neo-diplomati sono il segno della speranza che non si arrende, che resiste pur dentro a contesti difficili che ti mettono alla prova: la crisi istituzionale che attanaglia il Sud Sudan, ancora alla ricerca di pace; la siccità che inaridisce il suolo; la guerra in Ucraina che fa aumentare vertiginosamente i prezzi dei generi di prima necessità, oltre che il gas e il petrolio. È una guerra nascosta, che nessuno racconta e sembra non esistere e invece sta impattando in modo duro, specie sulle fasce più fragili. In questo ultimo periodo la situazione è diventata drammatica. Il Paese è in ginocchio e il governo non riesce a pagare i salari del personale sanitario e a garantire i farmaci. La popolazione è prostrata. Il cardinale Parolin, Segretario di Stato Vaticano, giunto proprio in questi giorni nel Paese a portare la vicinanza di Papa Francesco, impossibilitato a recarsi in Africa, si è rivolto a tutti dicendo: “Dio ascolta sempre il grido del suo popolo oppresso e ci chiede di essere, noi stessi, artigiani di un nuovo futuro. Questo è il tempo delle responsabilità, delle azioni concrete.”

    Il Cuamm e ciascuno di noi sente forte il “dovere” di essere al fianco di queste situazioni, continuare ad esserci, artigiani di bene, umili e ostinati, vicini ai più poveri, grazie all’aiuto di tutti! Ne abbiamo bisogno.

    Sabato 19 novembre a Roma, vogliamo portare la nostra vita e quella dell’Africa da Papa Francesco e con lui riprendere forza nel cammino!!

     

    d. Dante

     

    Luoghi: