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Gli ospedali in difficoltà

21 marzo – Il bisogno più grande? Avere farmaci, perché le catene di approvvigionamento sono state interrotte, le fabbriche sono state distrutte, la produzione bloccata, le vie di comunicazione interrotte. È questo il primo impegno che ci siamo presi come Cuamm: creare una catena di approvvigionamento di farmaci per 5 ospedali a Chernivsti.

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    21 marzo – Si chiama Igor anche il direttore dell’ospedale oncologico di Chernivsti (ospedale di riferimento per tutti i pazienti oncologici della regione). Qui le bombe non sono ancora arrivate. Ad affluire nella cittadina sono i profughi, scappati dalle aree più colpite. L’ospedale è pieno di pazienti, non solo oncologici. Il bisogno più grande? Avere farmaci, perché le catene di approvvigionamento sono state interrotte, le fabbriche sono state distrutte, la produzione bloccata, le vie di comunicazione interrotte. È questo il primo impegno che ci siamo presi come Cuamm: creare una catena di approvvigionamento di farmaci per 5 ospedali (1 oncologico, 2 pediatrici, 1 maternità e 1 cardiologico), specie quelli per i malati oncologici, per le emergenze ostetriche e per le malattie croniche, in collaborazione con le istituzioni locali e con VRB. Non ci hanno fatto mancare il loro sostegno concreto dei compagni di viaggio e partner come  la Regione Veneto che ha donato 4 ambulanze, equipaggiate, da portare in Ucraina e Moldavia. Ci attende una grande sfida. Lo sentiamo soprattutto come un dovere da cui non possiamo sottrarci.

    Giovanna De Meneghi, Relazioni Internazionali

     

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