I punti blu in Polonia
9 febbraio 2023 – 1,5 milioni di rifugiati ucraini si è fermato in Polonia. Anche qui, nelle zone più vicine alla frontiera, è arrivato l’aiuto del Cuamm che ha contribuito alla formazione degli operatori dei Punti Blu di Unicef. Una risposta in più ai tanti bisogni di chi è costretto a fuggire.
100 operatori formati, 6 giorni di formazione intensiva per un totale di 60 ore, in 3 diverse località della Polonia. Un bilancio più che positivo di un lavoro “di frontiera”, nel senso letterale del termine, svolto dal Cuamm nei “Punti blu” di Unicef in Polonia.
I “Punti blu” o “Blue Dot Hubs” sono spazi sicuri ai valichi di frontiera per garantire che i bambini e le famiglie possano ricevere assistenza legale, psicologica e sanitaria. Sono punti in cui i volontari e gli operatori di Unicef si confrontano quotidianamente con emergenze sanitarie e psicologiche complesse, che richiedono competenze pratiche e la capacità di gestire situazioni critiche. Dei 9,6 milioni di rifugiati ucraini che hanno attraversato il confine polacco per trovare rifugio in Europa, ben 1,5 si è registrato in Polonia per ricevere protezione temporanea e poter usufruire dei servizi di supporto dei punti blu.
L’impegno del Cuamm, che si è concluso la scorsa settimana, è stato dedicato alla formazione degli operatori dei Punti blu. Personale polacco di Unicef aveva la necessità di sviluppare competenze pratiche per affrontare le situazioni di emergenza e garantire un supporto salvavita, oltre che identificare gravi condizioni di salute fisica e mentale da riferire poi alle strutture preposte.
Un impegno che ora continuerà con altre modalità e forme nuove per far sentire sempre e comunque il nostro sostegno ai rifugiati ucraini.