Medici con l'Africa Cuamm

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A Napoli, insieme per la salute materna in Tanzania

Presentato ieri il progetto MACORESI, frutto della collaborazione tra  Cuamm, Università Vanvitelli e Cooperazione Italiana 

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    Prevenire le complicanze ostetriche è possibile. Ed è l’obiettivo del nuovo progetto MACORESI, presentato ieri, 7 ottobre, presso il Rettorato dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Il progetto, il cui titolo è un acronimo di “Maternità Consapevole, Responsabile e Sicura come deterrente della fistola ostetrica“, è frutto della collaborazione tra l’Università Vanvitelli e Medici con l’Africa Cuamm ed è finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale tramite AICS.

    Alla base, c’è un obiettivo preciso: promuovere la salute e i diritti delle donne in Tanzania, rafforzando la prevenzione e il trattamento delle complicanze ostetriche, in particolare della fistola vescico-vaginale, una delle più gravi conseguenze del parto non assistito, benché non molto nota, che segna profondamente la vita di molte donne, fisicamente e socialmente.

    «Per noi questo progetto significa molto – ha affermato il nostro don Dante Carraro. – Da sempre il cuore del nostro impegno sono mamme e bambini. Sappiamo che le complicazioni ostetriche in Africa sono un’emergenza drammatica, ma possono essere affrontate con azioni semplici: prevenzione, formazione, accesso ai servizi. E per farlo serve lavorare insieme, unendo competenze e risorse».

    Nel corso dell’evento, che ha visto la partecipazione anche del Viceministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Edmondo Cirielli, del Rettore Gianfranco Nicoletti e di Pasquale De Franciscis, ordinario di ginecologia e coordinatore del progetto, è stato ribadito il valore di un approccio “di sistema”, capace di mettere in rete realtà diverse per costruire un percorso di salute materna e riproduttiva più equo e accessibile.

    «Sono orgoglioso, come Rettore e come medico, del lavoro svolto dai nostri docenti – ha sottolineato il Rettore. – In collaborazione con il Cuamm e in sinergia con l’Ospedale di Tosamaganga ed altre organizzazioni locali, porteranno un notevole miglioramento della qualità della vita alle pazienti».

    «La salute è uno dei pilastri del Piano Mattei e un settore strategico della nostra azione – ha ricordato il Viceministro. – Questo progetto, che coinvolge due eccellenze come l’Università Vanvitelli e il Cuamm, riflette appieno la nostra capacità di mobilitare realtà che provengono dall’accademia e dalla società civile».

    Nei prossimi tre anni, ha spiegato il Professor De Franciscis, MACORESI prevede interventi in Tanzania per formare il personale sanitario locale, rafforzare i servizi clinici e ostetrici, sensibilizzare le comunità sui temi della salute riproduttiva e della lotta alle discriminazioni di genere e promuovere il dialogo tra  gli ospedali.

    «Sono onorato di coordinare questa iniziativa che testimonia l’impegno della nostra Università al servizio di territori e popolazioni estremamente svantaggiate».

    Un impegno comune che conferma la volontà di fare della cooperazione sanitaria un ponte di conoscenza e solidarietà, capace di migliorare concretamente la vita delle mamme e delle comunità più fragili.

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