Biografia
Fin da subito fece suo quel motto evangelico “Euntes curate infirmos” (Mt. 10,6-8) che, scolpito sulla vetrata d’ingresso della sede, era stato scelto dai fondatori del Collegio ad indicare le finalità e l’ispirazione di Medici con l’Africa Cuamm, il senso del suo esistere e lo scopo del suo operare. Per oltre sessant’anni la vita di
Fin da subito fece suo quel motto evangelico “Euntes curate infirmos” (Mt. 10,6-8) che, scolpito sulla vetrata d’ingresso della sede, era stato scelto dai fondatori del Collegio ad indicare le finalità e l’ispirazione di Medici con l’Africa Cuamm, il senso del suo esistere e lo scopo del suo operare.
Per oltre sessant’anni la vita di don Luigi Mazzucato si è intrecciata con la storia di Medici con l’Africa Cuamm. Una sfida raccolta con dedizione e impegno, con una straordinaria capacità di conciliare insieme realismo e profezia, accompagnata dalla tendenza a cercare di più il positivo che il negativo delle persone e degli eventi, ma soprattutto con una forte dose di coraggio e di entusiasmo.
Sotto la sua guida Medici con l’Africa Cuamm ha ospitato 280 studenti provenienti da 32 paesi del Terzo mondo e parecchie centinaia di studenti italiani. Parallelamente, in questi anni, con Medici con l’Africa Cuamm sono partiti più di 1.000 medici e 300 tra infermieri e tecnici vari, con un impegno di servizio della durata media di 3-4 anni, alcuni anche per 8-10 anni o per tutta la vita.
L’11 novembre 2010 presso l’Aula Magna del Palazzo del Bo, don Luigi Mazzucato è stato insignito della Laurea Honoris Causa in Istituzioni e Politiche dei Diritti Umani e della Pace conferitagli dall’Università di Padova nell’ambito delle celebrazioni per il sessantesimo di Medici con l’Africa Cuamm che si sono svolte alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il 24 settembre 2011 in occasione della 30° edizione del Premio Masi, riconoscimento conferito sin dal 1981 a personaggi originari delle Venezie che hanno saputo eccellere nei diversi campi dell’attività umana, ha ricevuto il premio speciale “Grosso d’Oro Veneziano”.
Con all’attivo oltre 100 viaggi di missione nel continente africano, don Luigi ha continuato sino agli ultimi anni della sua vita ad accompagnare con la sua presenza silenziosa il lavoro del Cuamm, animato da quell’“Euntes curate infirmos” che ha fatto suo più di sessant’anni fa.