Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
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Annual Meeting 2025 Crescere il futuro

“La solidarietà è antidoto all'indifferenza e il Cuamm è stata la prima Ong italiana riconosciuta in campo sanitario. Quella legge fu firmata da Aldo Moro, che da giovane diceva che era importante “avere fame e sete di giustizia”.  Questo insegnano le donne e uomini del Cuamm: a far crescere la consapevolezza della dignità inviolabile e del rispetto di ogni persona”

Sono le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Padova per i 75 anni del Cuamm.

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    Si è tenuto oggi a Padova, con la speciale partecipazione del Presidente della Repubblica e una straordinaria presenza di pubblico, con in sala 4.000 persone, l’Annual Meeting di Medici con l’Africa Cuamm. Un appuntamento per ricordare i 75 anni di impegno per la salute dei più fragili e per mettere al centro l’Africa e il suo futuro.

    Ad aprire l’evento, condotto da Giorgia Cardinaletti, giornalista Tg1, Daniele Silvestri che ha interpretato la canzone “A bocca chiusa”, come colonna sonora di un’avventura, quella del Cuamm, che prosegue grazie all’impegno di tanti medici e non che continuano a partire da 75 anni.

    Giorgia Cardinaletti: giornalista Tg1

    Ad portare il saluto della città di Padova, in apertura, il sindaco Sergio Giordani: «Celebriamo oggi un anniversario speciale: 75 anni di attività sono un traguardo importante, ma anche il simbolo della missione di giustizia e di pace che Medici con l’Africa Cuamm porta avanti in Africa. C’è chi sostiene che destinare risorse ai Paesi più poveri sia uno spreco; il Cuamm, invece, ci mostra un’altra strada: non lavorare per le popolazioni più bisognose, ma lavorare insieme a loro».

    Sergio Giordani: Sindaco di Padova

    E il presidente del Cuamm, il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla ha aggiunto: «Il Cuamm è una responsabilità bella che lavora con impegno quotidiano perché l’Africa possa crescere. Quest’anno sono stato in Etiopia e ho incontrato molti operatori e medici cresciuti con il Cuamm: erano tutti etiopi, affiancati da qualche giovane medico proveniente dall’Italia. C’è bisogno di giustizia nel mondo; c’è bisogno di una famiglia umana intera che viva nell’uguaglianza».

    Mons. Claudio Cipolla: vescovo di Padova

    Accorato ed emozionante l’intervento di Mario Calabresi, giornalista e scrittore amico: «Il Cuamm, da 75 anni, coltiva valori che altrove sembrano passati di moda. In un tempo dominato dalla velocità e dall’urgenza, voi scegliete la pazienza; scegliete di non stancarvi di guardare, di ascoltare, di esserci. Da 75 anni vi guida l’idea che le cose debbano crescere, con quel senso del tempo contadino, che rispetta le stagioni, necessario perché i progetti diventino forti, radicati e capaci di camminare da soli. Ogni volta che incontro il Cuamm mi mettete di fronte alla fatica — ma anche alla responsabilità — di parlare degli ultimi, di non lasciare che l’indifferenza vinca, di ricordare i bisogni e le opportunità dell’Africa più che le urgenze. È “uno slancio del cuore” quello che porta tanti giovani medici a bussare alla vostra porta».

    Carolina Teston: medica specializzanda

    «Parlare delle motivazioni del Cuamm significa raccontare la storia di donne e uomini che hanno deciso di mettersi al fianco dell’Africa. Settant’anni fa la motivazione era radicale: partire e curare gli ammalati dove non c’era nulla – ha aggiunto Giovanni Putoto responsabile della Programmazione e ricerca operativa -. Oggi riconosciamo il valore dei professionisti e delle strutture africane, cresciute e rafforzate in questi decenni. Domani le motivazioni saranno ancora più legate al mondo interconnesso in cui viviamo: cambiamenti climatici, conflitti, epidemie e disuguaglianze ci ricordano che nessuno può esistere da solo».

    Giovanni Putoto: medico Cuamm

    E la Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ricordando la collaborazione tra il Cuamm, il Ministero e l’Università di Padova ha sottolineato:  «Investire in Africa è importante perché significa investire nella vita di tutti noi. In Mozambico, Sud Sudan ed Etiopia, con il Cuamm, stiamo realizzando progetti concreti, ma ci sono ancora tante altre sfide su cui lavorare. Noi siamo con l’Africa per crescere insieme».

    Anna Maria Bernini: Ministro dell’Università e della Ricerca

    Collaborazione che apre anche a nuove sfide, come quella in Costa d’Avorio sostenuta dal Piano Mattei, come ha detto Stefano Gatti, direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo: «Con il Piano Mattei stiamo sviluppando la cooperazione con l’Africa.  La sanità è uno dei pilastri fondamentali: con il Cuamm, in Costa d’Avorio, stiamo oggi lavorando su progetti per oltre 2 milioni di euro, con l’obiettivo prioritario di ridurre la mortalità infantile. Lo splendido team del CUAMM porta avanti questi progetti, e noi creiamo le condizioni necessarie per favorire la cooperazione e renderla efficace».

    Stefano Gatti: Direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo, MAECI

    A portare la voce delle Fondazioni bancarie che sostengono il Cuamm nel suo impegno, è stato Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo che dal palco della fiera di Padova ha detto: «La nostra Fondazione è da tempo vicina al Cuamm. Per l’efficienza e la scrupolosità dimostrate nel corso della collaborazione, abbiamo accolto l’appello di Don Dante sugli effetti della chiusura improvvisa di Usaid, raccogliendo 1,5 milioni di euro per mitigare i danni. Questo rappresenta un segno di fiducia rinnovata nel Cuamm, che opera con competenza e passione».

    Gilberto Muraro: Presidente Fondazione Cariparo

    La rete Cuamm è fitta e ricca di tante anime. Tra queste, la rete di specializzandi e specializzande che insieme al Cuamm vivono un’esperienza di servizio sul campo. A portare la loro voce, Carolina Teston, medica specializzanda in ginecologia. «L’esperienza come specializzanda in Sierra Leone mi ha lasciato tantissimo e mi ha riempito di riconoscenza. È stato un vero privilegio, che mi ha permesso di crescere sia professionalmente che  personalmente».

    Carolina Teston: medica specializzanda

    Sul palco poi, Alberto Mantovani, presidente Fondazione Humanitas per la Ricerca: «Sostenere i medici e gli operatori sanitari sul campo significa sostenere la cura, ma anche la ricerca scientifica. Il Cuamm fa ricerca di alto livello, riconosciuto anche con il premio dall’Accademia dei Lincei. È una ricerca con l’occhio sempre rivolto al campo: una ricerca fatta con passione, con la voglia di misurare e di essere misurati».

    E insieme la rettrice dell’Università degli Studi di Padova, Daniela Mapelli, ha aggiunto: «I nostri specializzandi vanno lì per imparare e acquisire nuove competenze. Operare in Paesi poveri non significa fare “medicina povera”: al contrario, i nostri giovani tornano arricchiti, sia nelle pratiche cliniche sia nella capacità di lavorare in équipe, di gestire le emergenze e di prestare attenzione all’ascolto del paziente».

    Alberto Mantovani: Presidente Fondazione Humanitas per la ricerca – Daniela Mapelli: Rettrice Università degli Studi di Padova

    Il cantautore, Daniele Silvestri ha raccontato il suo recente viaggio negli insediamenti informali della Puglia, dove il Gruppo Cuamm Bari porta assistenza: «Il Ghetto di Casa Sankara nel foggiano è veramente un pezzo d’Africa, frequentato da persone che, pur essendo teoricamente stagionali, finiscono per fermarsi anni. Questi mondi e queste realtà sono pieni di meraviglia: non si dovrebbe parlare solo dei disagi e di ciò che manca, ma anche della vita che vi si costruisce e dei pezzi di cultura che si creano. Il Cuamm riesce a interpretare la propria missione con semplicità, riconoscendo che c’è un pezzo d’Africa anche qui, e che il lavoro che fa in Africa si può fare anche in Italia».

    Daniele Silvestri: cantautore

    Paolo Rumiz, giornalista e scrittore, ha ricordato con grande emozione e intensità don Luigi Mazzucato, storico direttore del Cuamm: «Era un uomo dal carisma dimesso ma irresistibile. Un piccolo prete che mi ha fatto innamorare dell’Africa. Chissà cosa direbbe di questo mondo che va alla deriva. L’Africa, un tempo vista come la cattiva coscienza dell’Europa coloniale, oggi viene ignorata».

    Paolo Rumiz: giornalista e scrittore

    «L’incontro con il Cuamm è stato uno dei più importanti della mia vita. Quest’estate sono ritornato in Africa con il Cuamm, in Repubblica Centrafricana. C’è stato un momento che non dimenticherò: in un incrocio tra due strade di terra, nel buio totale, don Dante mi ha chiesto: “Tu qui, che ci sei venuto a fare?”.  E io ho risposto: “Perché mi tocca”. Ripensando a quella risposta, ho capito che racchiudeva tutte le motivazioni che tutti provano: mi tocca nel profondo, come fosse una chiamata, una mano sulla spalla. Ma c’è anche qualcosa che ha a che fare con un destino inevitabile e difficile, legato al senso di colpa del bianco occidentale privilegiato. Tutte queste ragioni contengono un grande amore e una gioia profonda. Grazie al Cuamm, ho conosciuto la parte migliore del nostro Paese», ha detto il cantautore, Niccolò Fabi, amico di lunga data del Cuamm.

    Niccolò Fabi: cantautore

    A portare la voce dell’Africa, Lelisa Amanuel Jira, del Ministero della Salute dell’Etiopia: «Abbiamo chiesto aiuto al Cuamm per l’ospedale di Nekemte per una situazione di emergenza. Si trova in Etiopia occidentale, nella regione di Oromia, a circa 300 km da Addis Abeba. L’ospedale fu costruito nel 1932 e oggi serve un milione e mezzo di cittadini africani. Aiutare questo centro significa sostenere la salute e il benessere delle persone, garantire sicurezza alla parte occidentale dell’Etiopia e contribuire al benessere dell’intero Paese».

    Lelisa Amanuel Jira: Ministero della Salute dell’Etiopia

    Don Dante Carraro, direttore del Cuamm, ha spiegato: «Lo scorso anno, all’Annual meeting di Torino, abbiamo lanciato una grande sfida: costruire una Scuola per infermieri e ostetriche a Bossangoa, un’area rurale della Repubblica Centrafricana, a 80 km dalla capitale. Pochi giorni fa, ero lì e l’abbiamo inaugurata, insieme alle autorità locali. È stata una grande festa, un bel traguardo. La prossima settimana i primi 30 studenti centrafricani inizieranno le lezioni, è l’inizio di un nuovo futuro per ciascuno di loro . Ma l’Africa è grande e i bisogni che ci interpellano sono tanti. La sfida che accogliamo e rilanciamo per il 2026 si chiama Nekemte, in Etiopia. Un’area che ha accolto quasi 150.000 sfollati. Un sistema sanitario al collasso, un ospedale che straripa di pazienti, una struttura fatiscente. È qui che vogliamo dare una mano e fare la nostra parte. Ed è questo l’impegno che presentiamo al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e all’Italia intera. È il nostro modo concreto di dare forma a quel “continente verticale” che il Presidente, in tante occasioni, ci ha invitato a immaginare e sognare. Grazie a chi vorrà essere con noi!»

    Don Dante Carraro: direttore di Medici con l’Africa Cuamm

    A chiudere l’intensa mattinata, le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:

    «Un saluto di grande cordialità alle rappresentanze istituzionali presenti. Un saluto alle presenze dall’Etiopia e dal Mozambico, e a tutti coloro che sono qui. Siamo qui per  festeggiare i 75 anni di Cuamm: una ricorrenza felice non solo per il valore di questa impresa, ma anche per Padova e per tutti coloro che hanno ricevuto le vostre cure e sono stati formati nelle vostre scuole. 75 anni di crescita in comunità in territori svantaggiati dell’Africa sono un valore per tutta l’Italia, di cui siete straordinari ambasciatori. Ha un grande significato ciò che il Cuamm esprime per contrastare guerre e conflitti, alimentati dalla paura. La vostra opera lancia un messaggio di esortazione e provocazione, perché tutti sono chiamati a costruire pace, amicizia, collaborazione. 75 anni fa è iniziata la storia del  Cuamm con i fondatori, Francesco Canova e il vescovo Girolamo Bortignon. I Paesi dell’Africa sub-Sahariana erano ancora sotto dominio coloniale e in Italia non esisteva un quadro normativo per la cooperazione. Cuamm si è fatto pioniere in questo: la sfida era alta e il progetto ambizioso, ma l’energia e la tenacia di don Luigi Mazzucato hanno reso possibile il sogno dei promotori, e a 10 anni dalla morte lo ricordiamo con affetto crescente. Lui soleva dire che amicizia e senso di comunità tengono acceso il motore del Cuamm, un motore che ha consentito di attraversare decenni di cambiamenti. Ogni passo avanti è stato anticipato e intravisto dalla generosità dei medici, sostenitori e operatori Cuamm. Oggi più che mai il futuro dei due continenti e dei popoli è sempre di più interconnesso e il Piano Mattei è un un passo verso questa cooperazione. La solidarietà è antidoto all’indifferenza, e CUamm è stata la prima Ong italiana riconosciuta in campo sanitario. Quella legge fu firmata da Aldo Moro, che da giovane diceva che era importante “avere fame e sete di giustizia”. Questo insegnano le donne e uomini del Cuamm, di far crescere la consapevolezza della dignità inviolabile e del rispetto di ogni persona».

    L’Annual Meeting sarà trasmesso questa sera, in seconda serata (ore22.55), su TV2000, canale 28.

    L’ANNUAL MEETING gode del patrocinio di: Regione del Veneto, Comune di Padova, Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica.

    Media Partner: Rai Radio 2, Tv2000, Radio In Blu, Gruppo 24 Ore, Avvenire, Corriere Buone Notizie, Corriere del Veneto, Mattino di Padova, Nuova Venezia, Tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi, Radio Vaticana, Vatican News, L’Osservatore romano, La Difesa del Popolo, Africa Rivista.

    In collaborazione con: Caffè Diemme, Coldiretti, Trenitalia, Pasticceria Loison, Grafiche Pizzinato, Henoto, Target 2, Back Space, Padova Hall. Con il supporto di: Fondazione Cariparo, Eni, Intesa San Paolo, poste Italiane, FemoGas, Alì, Camera di Commercio, Padova Looking e Venicepromex, Banca Etica.

    Sponsor tecnici: Cuamm è membro di Link 2007.

    PRIMA LE MAMME E I BAMBINI è un programma in collaborazione con Fondazione Cariparo, Fondazione Cariverona, Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di risparmio di Lucca. Grazie a: Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione CR Firenze, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Fondazione Friuli, Fondazione di Sardegna, Fondazione con il Sud, Fondazione Crt.

    Credits ph: Visual Crew

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