Medici con l'Africa Cuamm

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Torno in Italia per sposarmi, poi il Sud Sudan mi aspetta!

Lo scorso anno Fabrizio Visconti è partito da Bergamo per Juba, in missione con il Cuamm come amministrativo. Oggi il rientro a casa per le nozze con Alexia, con cui progetta un futuro in Africa.

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    «È grazie alla mia compagna, che tra poche ore diventerà, finalmente, mia moglie, se è iniziata l’avventura con il Cuamm. Alexia proviene da una famiglia italiana che ha vissuto in Eritrea e il papà ha sempre operato nel settore della cooperazione. Così, anch’io ho cominciato a respirare quest’aria. Quello che fino a qualche anno fa era soltanto un sogno nel cassetto, oggi si sta piano piano realizzando.

    Nel 2019 ho seguito a Padova il corso del Cuamm per amministrativi per valutare una nuova possibilità professionale, rispetto all’impiego che svolgevo in banca, in direzione. E, dopo la pandemia, alla fine del 2021 la mia vita ha preso una svolta. La mia fidanzata, che è medico, era appena entrata in specializzazione all’Università di Verona. Ci stavamo organizzando per trascorrere un fine settimana a Verona, uno a Bergamo, quando Alessandra delle Risorse umane mi ha telefonato: “Ho una proposta per te!”. La chiamata che aspettavo, anzi, che aspettavamo.

    Ci ho pensato a lungo. E mi sono convinto di quanto questa esperienza potesse arricchirmi. Mi sono detto: “Proviamoci!”. Ho ottenuto un’ampia aspettativa e sono partito per Juba nel gennaio 2022. Quindici anni di lavoro in banca sono stati di grande aiuto; mi sono sempre occupato di reportistica, di analisi, perciò sul campo ho applicato quello che già sapevo ad un contesto differente. Sotto l’aspetto professionale, non si è trattato di uno stravolgimento. Sicuramente, la vita privata e tutto il resto hanno avuto un impatto notevole. Ma tirando le somme, traccio un bilancio positivo di quest’anno tanto che, a febbraio, ripartirò. Giusto il tempo di sposarmi!

    Era un’idea di qualche anno fa, sia mia sia di mia moglie: trascorrere un lungo periodo in Africa, impegnandoci nella cooperazione. Ora si sta concretizzando. Anche se nel 2023 saremo distanti, presto Alexia mi raggiungerà. Perché la vita comincia in Africa!

    A Juba ricoprirò sempre il ruolo di amministrativo, approfondirò alcuni aspetti e amplierò la parte di conoscenza del settore. Il turnover è meno significativo rispetto ad altre sedi di progetto. Alcuni colleghi, di certo, sono cambiati, ma sia gli ex sia gli attuali sono sempre diventati amici. Anzi, ci scriviamo quotidianamente e mi sono vicini in questo momento di gioia per il matrimonio.

    Essendoci il coprifuoco alle 8 di sera, finendo di lavorare quasi sempre oltre il tramonto, quando non è consigliabile uscire, mi sono ritagliato lo spazio dell’alba per fare sport, così trovo anche temperature più fresche. E, uscendo a correre, ho conosciuto i giovani della Federazione di atletica leggera del Sud Sudan, che si allenano a due passi dal coordinamento Cuamm. Sono riuscito a supportarli grazie ai miei compagni di corsa PTRUN BG in Italia, guidati da Claudio Boschini, che mi hanno fornito materiale tecnico, come scarpe e magliette, raccolto anche in occasione della Moscato di Scanzo Trail, organizzata dal mio gruppo sportivo GAP Scanzo. Ne abbiamo già consegnata una buona parte e il secondo carico arriverà con me il mese prossimo.

    Un obiettivo professionale che mi pongo per il 2023 è avere una maggiore relazione con i destinatari dei nostri progetti. A Juba sono più rivolto ad un aspetto di gestione e di amministrazione. Le soddisfazioni non sono mancate, come essere riusciti a chiudere in tempo tutti i report, aver superato i contrattempi quotidiani e rispettato le scadenze. Per il nuovo anno mi auguro di avere un po’ più di contatto con l’implementazione dei progetti, che è il “sale” della nostra opera».

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