Passi avanti per migliorare la salute di neonati e bambini
Migliorare la qualità e l’utilizzo dei servizi sanitari materno-neonatali e infantili: è questo l’obiettivo a cui ha contribuito il progetto PROTECT negli ultimi tre anni a Sofala, in Mozambico.
Migliorare la qualità e l’utilizzo dei servizi sanitari materno-neonatali e infantili: è stato questo l’obiettivo principale del progetto triennale “PROTECT” in Mozambico, finanziato dalla Cooperazione italiana, che sta volgendo al termine. Un doppio evento a Maputo e Beira per raccontare i risultati e le buone pratiche di un intervento che presso la Provincia di Maputo ha interessato 3 centri di salute (Centro di Zimpeto, Centro da Criança di Maputo e il Centro di Machava) e l’Ospedale Generale di Mavalane mentre, presso la Provincia di Sofala, 6 centri di salute (Munhava, Ponta Gêa, Chingussura, Nhaconjo, Macurungo e il Centro Polivalente) e l’Ospedale Centrale di Beira (HCB), nello specifico i servizi di pronto soccorso pediatrico (SUP), la neonatologia e la sala parto.
Il progetto è stato implementato da Medici con l’Africa Cuamm insieme a Comunità Sant’Egidio e Auci, in collaborazione con l’Università di Padova, i Servizi Distrettuali di Salute Donna Azione Sociale di Beira, la Direzione dell’Ospedale Centrale di Beira, la direzione dell’Ospedale Generale di Mavalane e la Direzione Provinciale della Salute di Maputo.
Nonostante i tassi di mortalità infantile e neonatale in Mozambico continuino ad essere elevati e non in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030, negli ultimi dieci anni sono stati registrati progressi. Anche grazie a PROTECT, presso l’Ospedale centrale di Beira, ospedale di riferimento per tutta la Provincia di Sofala, la mortalità pediatrica e neonatale sono diminuite, la qualità dell’assistenza fornita ai neonati con patologie è migliorata, con una riduzione del tasso di mortalità neonatale precoce. La qualità del servizio di urgenza pediatrica poi è migliorato con l’introduzione del sistema di triage e l’accesso ad entrambi i servizi è aumentato anche grazie al sistema di ambulanze gestito dal Cuamm.
Nell’Ospedale Centrale di Beira la mortalità pediatrica ad oggi è al 2,4% (ben al di sotto del target di progetto del 10%); la mortalità neonatale è al 5,7% e quella nei primi sette giorni di vita è del 4,7%. Nei centri di salute la mortalità neonatale nelle prime 24 ore è scesa sotto all’1% anche grazie ad un efficace servizio di trasferimento garantito dalle ambulanze gestito dal Cuamm.
“Sogno che diminuisca la mortalità neonatale nella nostra neonatologia in modo tale che le mamme e i caregivers abbiano totale fiducia in noi e che possiamo essere orgogliosi del servizio pubblico che offriamo”, ha dichiarato il Dottor Geronimo, medico nella neonatologia di Beira.
Il servizio di neonatologia dell’HCB rappresenta il principale centro di riferimento a livello provinciale per i neonati patologici. Le principali cause di ricovero sono l’asfissia perinatale, la prematurità, le infezioni e le malformazioni. Sono tra i 150 e 170 i neonati accolti ogni mese, 2.000 all’anno.A partire dal 2023, il progetto ha sostenuto la neonatologia con l’obiettivo di migliorare la qualità delle cure prestate ai neonati patologici ricoverati nell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale, nell’Unità di ricovero congiunto e nell’area per il metodo “Mamma Canguro”.
È stato garantito un continuo supporto clinico e tecnico: 36 sessioni on the job con 353 partecipanti, la presenza stabile di un pediatra; 4 infermiere di salute materno-infantile aggiuntive e 1 infermiera pediatrica a supporto delle attività per 3 missioni e un periodo complessivo di nove mesi. Inoltre, sono stati elaborati 8 protocolli diagnostico-terapeutici per la gestione delle condizioni cliniche più frequenti.
“Con l’equipe di progetto abbiamo potuto scambiarci idee e confrontarci sulle modalità di assistenza del neonato. Anche con le poche risorse che abbiamo, cambiando il nostro comportamento, è possibile raggiungere migliori risultati. Questa è stata la lezione più importante e l’impegno dovrà continuare, perché la neonatologia è la nostra casa“, ha aggiunto il Dottor Geronimo.
A questo proposito, si è creata una sinergia particolare con il progetto “Rafforzamento del sistema degli istituti di formazione del personale sanitario e supporto allo sviluppo della telemedicina” presso l’Istituto di Scienze della Salute di Beira, sempre finanziato dalla Cooperazione italiana.
Un corso professionale di Infermieristica Neonatale per 20 infermiere già in servizio presso l’HCB, l’Ospedale Generale di Beira e l’Ospedale Rurale di Nhamatanda, che dopo un anno di formazione, nel 2026 torneranno al loro lavoro garantendo la continuità dell’assistenza di qualità ai neonati. “Abbiamo appreso molto attraverso le formazioni. Il mio sogno è di poter contare con una equipe di infermiere tutte formate in neonatologia”, ha aggiunto l’infermiera Angela, caposala presso la neonatologia di Beira.
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Il Servizio di Pronto Soccorso Pediatrico (SUP) dell’HCB accoglie circa 28.000 bambini all’anno, di età compresa tra un mese e 14 anni. Oltre 12.000 bambini sotto ai cinque anni accedono ai servizi d’urgenza, 2.000 all’anno quelli trasferiti in ambulanza. Nell’ambito dell’intervento, è stato sviluppato un sistema di triage per facilitare la gestione dei pazienti, riducendo i tempi di attesa e migliorando l’assistenza. Il personale sanitario del Pronto Soccorso (medici, infermieri e tecnici sanitari) è stato formato sul corretto utilizzo dello strumento per l’assegnazione del codice colore e sulla gestione delle principali emergenze pediatriche. 3 corsi di formazione teorici con componenti pratiche e 36 corsi di formazione “on-the-job”, che hanno coinvolto un totale di 422 professionisti sanitari dell’HCB, dell’Ospedale Generale di Beira, dei centri sanitari e delle ambulanze.
Per quanto riguarda il trasporto di emergenza-urgenza di neonati patologici e bambini dai centri sanitari all’Ospedale, nel corso dei tre anni sono stati formati 1.909 operatori sanitari sulla stabilizzazione e il trasferimento, rafforzando il sistema di raccolta e revisione dei dati, e garantendo supervisioni per monitorare i miglioramenti.
Fondamentale è stato anche il ruolo delle 20 attiviste comunitarie che, dopo un periodo di formazione, sono state assegnate ai diversi centri sanitari e all’Ospedale centrale di Beira per sensibilizzare le donne sui segnali di pericolo durante la gravidanza, sull’importanza delle visite prenatali e sull’alimentazione adeguata.
Nella Maternità e nel Puerperio, le attiviste hanno poi accompagnato le mamme rafforzando le loro conoscenze sul prendersi cura del neonato, incluso l’igiene e l’allattamento al seno esclusivo, nonché sull’importanza della visita nel primo mese di vita e del rispetto del calendario vaccinale. Infine, le attiviste hanno promosso il metodo Mamma-Canguro per il neonato sotto peso e favorito il coinvolgimento della famiglia, in particolare del papà o marito, nella cura di mamma e bambino. Durante il progetto sono state realizzate circa 6.800 sessioni di sensibilizzazione coinvolgendo più di 240.000 madri e caregivers.
“Sono stata orgogliosa di essere parte dell’equipe di progetto. Ho imparato molte cose sulla cura della mamma e del neonato e l’ho trasmesso a tutte le donne che ho accompagnato. Ero io a dover spiegare alla mamma come prendersi cura del proprio neonato e a convincerla, per esempio, ad aderire al metodo Mamma-Canguro. Il medico non parlava la lingua locale e non riusciva a seguire la donna nelle sue difficoltà con la famiglia e la gestione degli altri figli a casa. Così, dovevo mediare e convincere tutta la famiglia che il neonato, anche prematuro e sottopeso, con quel metodo potesse recuperare”, ha concluso una delle attiviste di progetto.
Si conclude così “PROTECT”, un pilastro nella lotta contro la mortalità materna e neonatale, grazie a un lavoro di squadra. “Vorremmo che l’intervento si espandesse a tutte e 19 le unità sanitarie del distretto e che il pacchetto formativo venisse diffuso a tutte le 13 unità sanitarie con Maternità”, ha affermato la Dra. Sónia Ana Mudengue, Direttrice dei Servizi Distrettuali di Salute, Donna e Azione sociale della città di Beira.
Il supporto tecnico del Cuamm al miglioramento della qualità dei servizi neonatali e pediatrici nella provincia di Sofala continuerà, con diverse modalità e livelli di intervento da pianificare, come sempre, insieme!