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Crisi in Sud Sudan il Cuamm resta accanto alla popolazione

Dopo l’arresto del vice-presidente Machar, da parte delle forze governative del presidente Salva Kiir avvenuta ieri, preoccupa la fragile stabilità del paese.

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    Come Cuamm seguiamo con attenzione e preoccupazione il deteriorarsi della situazione di instabilità del Sud Sudan, dopo l’arresto, la notte scorsa, del vice presidente Machar da parte delle forze governative di Salva Kiir.

    «Stiamo assistendo all’acuirsi della storica rivalità tra presidente Salva Kiir, di etnia Dinka e Riek Machar, vice-presidente, di etnia Nuer – dichiara da Juba Chiara Maretti, rappresentante paese Cuamm in Sud Sudan. La tensione è iniziata a metà febbraio con l’arresto di alcuni esponenti politici del partito di Machar. In seguito, si sono verificati degli scontri in Upper Nile, nel Nord del paese, che si sono acuiti sempre più fino all’arresto della scorsa notte».

    «Ad ora le aree dove interveniamo – continua – non sono colpite dagli scontri e lo staff Cuamm ha scelto di rimanere negli ospedali, a fianco dei più fragili. In questo momento difficile voglio sforzarmi di cercare un segno di speranza – continua – e lo leggo negli occhi e nei sorrisi dei giovani studenti della scuola di Lui. Sono circa 20 giovani di tutte le etnie, Dinka e Nuer, che studiano vivono, scherzano insieme. Sono loro, i giovani, un piccolissimo segno di speranza per questo paese che merita la pace e la possibilità di costruire il suo futuro».

    L’intervento del Cuamm

    Oggi l’intervento del Cuamm interessa complessivamente 8 contee, pari all’intero Lakes State. In questo territorio supporta: 672 operatori sanitari di villaggio, 66 strutture sanitarie periferiche; 3 ospedali (Yirol, Rumbek, Cueibet); 1 Istituto di Scienze Sanitarie (annesso all’ospedale di Rumbek). Continua, inoltre, il sostegno l’Istituto di Scienze Sanitarie di Lui, annesso all’omonimo ospedale in Western Equatoria State. Tali servizi sono garantiti da circa 1.350 staff sanitari nazionali, supportati da un team tecnico internazionale e nazionale di circa 45 persone, di cui 5 italiani, 1 portoghese e 22 africani di altri paesi.