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L’arte di Alida per La Magia delle stelle

A dare vita a Dulce e ai suoi amici è Alida Massari, artista che ha illustrato “La magia delle stelle”, la favola realizzata in occasione della Festa della Mamma.

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    Gli occhi grandi e luminosi di Dulce, la protagonista della nuova favola “La magia delle stelle” realizzata in occasione della Festa della Mamma, sono gli stessi che incontriamo nei bambini di ogni villaggio che raggiungiamo per garantire cure e assistenza sanitaria, sono gli stessi che ci incoraggiano a raccontare a quante più persone possibili, “Quello che non si vede”, ma che esiste in Africa. A dare vita a Dulce e ai suoi amici è Alida Massari che ci ha dedicato un po’ di tempo per parlare di questo bellissimo progetto realizzato insieme. Alida è nata a Roma, dopo essersi formata al Liceo Artistico, ha frequentato l’Istituto Europeo di Design dove si è specializzata nel campo dell’illustrazione. Collabora con riviste per l’infanzia e case editrici, come Rusconi, Moon publishing, La Spiga, Kar Ben publishing, Harper Collins, Salariya, Hachette Livre.

     

     

    Questa favola è un modo, tra i tanti, di far conoscere l’Africa e la sua gente. E l’Africa stessa ha molto da insegnarci. Cosa ti sembra di aver imparato di questo continente attraverso questo progetto realizzato insieme?

    L’Africa è un continente immenso, pieno di meraviglie, purtroppo, siamo tutti consapevoli dei grandi problemi che la riguardano. Lavorando alle illustrazioni di questa storia, mi è stato chiesto più volte di non rappresentare i fiumi pieni d’acqua, perché la siccità è uno dei problemi che affligge l’Angola. Questo mi ha colpito molto, perché i cambiamenti climatici cominciano a essere evidenti in Occidente, ma sono già drammatici in queste aree più sensibili. Però, oltre ai disagi, mi è rimasto dentro anche molto calore: gli sguardi fiduciosi delle mamme che portano i loro bambini dai medici, le loro stoffe colorate con le quali si vestono e avvolgono i loro piccoli, e poi, i grandi alberi, che accolgono adulti e bambini e li riparano dal sole.

    Il tuo è un lavoro creativo, che ha a che fare con la fantasia… in che misura la fantasia può aiutare ad avvicinare un mondo apparentemente tanto lontano come può essere l’Africa, e a mostrare “quello che non si vede”?

    Nella storia “La magia delle stelle” ci sono dei bambini curiosi, di differenti etnie, che conversano tra loro e si capiscono anche parlando lingue diverse, si aiutano, si abbracciano e si riconoscono come fratelli. I bambini sono così: curiosi, senza sovrastrutture, senza pregiudizi. Forse noi adulti, dovremmo lasciarci trasportare, un po’ più spesso, dalla fantasia e comportarci come questi bambini. Questo ci potrebbe avvicinare ai popoli africani.

    Cosa ti è piaciuto di più rappresentare nella favola “La magia delle stelle”?

    Questa è la seconda volta che illustro una storia per Cuamm, la prima “Il mal di pancia della mamma” era ambientata completamente in Africa, mentre questa: “La magia delle stelle” inizia in Italia. Le prime illustrazioni rappresentano il momento prima di addormentarsi, alla sera, all’interno della cameretta dei bambini e fuori, la città. Mi è piaciuto molto caratterizzare con il colore il passaggio dai toni azzurri alle calde tonalità africane. Nell’ultima scena, dopo il sogno, l’azzurrino della stanza si mescola con un po’ di giallo africano.

    Anche tu sei una mamma, qual è il messaggio che vuoi inviare alle mamme africane che custodiscono e incoraggiano i sogni dei loro bambini in un contesto difficile?

    Le mamme devono sempre incoraggiare, stimolare e aiutare i propri figli a credere nelle proprie passioni.
    Gli obiettivi possono anche essere piccoli e raggiungibili, l’importante è impegnarsi per conseguire i traguardi e tenere vivi i propri sogni.

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