Dall’Africa all’Italia, per Bossangoa
L’appello del direttore Don Dante Carraro, per continuare a sostenere il nostro impegno nella costruzione della scuola per ostetriche nella Repubblica Centrafricana

Carissime e carissimi,
il 25 maggio, domenica, è l’Africa Day e se penso a questa giornata così importante per noi la vedo da due punti di osservazione ben precisi, che sono anche due terreni di impegno. La vedo dall’Africa e la vedo dall’Italia, uniti in un unico abbraccio per questo continente che ci sta così a cuore, per le sue mamme e per i suoi bambini.
Dall’Africa la vedo da Bossangoa in Repubblica Centrafricana. Dal cantiere per la costruzione della scuola per ostetriche che sapete è il nostro grande impegno per quest’anno, lanciato in occasione dell’ultimoAnnual meeting e che ci porterà fino al prossimo del 22 novembre a Padova.
“Ma come sta andando?” mi chiedete in tanti. È un lavoro durissimo che va avanti tenace, in un contesto davvero difficile. Abbiamo finito il muro di cinta, è iniziata la costruzione dei principali edifici e la realizzazione del pozzo e della torretta acqua.
Siamo circa al 40% sul totale. Ma la strada è ancora lunga e abbiamo ancora tanto bisogno del vostro aiuto! Mancano i dormitori per gli studenti, la mensa, i servizi igienici, i locali per generatore, il magazzino,la lavanderia e gli allacci di energia e acqua. Siamo determinati ad andare avanti e mantenere le promesse. Al prossimo Annual meeting del Cuamm, il 22 novembre a Padova, vogliamo mostrarvi una scuola finita e funzionante. È una sfida da far tremare i polsi e sapervi al nostro fianco è di grande conforto e di speciale incoraggiamento.
L’altro punto di osservazione sull’Africa Day che vi propongo è quello delle nostre città. Tra sabato e domenica saremo in tante città d’Italia con “Questa non è una marmellata”, un’iniziativa di piazza che ha il senso profondo di mobilitarci con l’Africa, anche a partire da qualcosa di molto piccolo e semplice come può essere una marmellata.
Lo facciamo perché sentiamo fortissimo il dovere di restituire il tanto di bene che abbiamo ricevuto. Il dovere di rimboccarci le maniche per cambiare, in meglio, questo nostro mondo, per quello che possiamo.
E per chi non potrà essere in piazza, grazie comunque di sostenerci da qui!
Con gratitudine
DDante