Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

Modelli virtuosi tra IDPs e retornados

Cuamm nei distretti della provincia settentrionale del Mozambico per promuovere buone abitudini igienico-sanitarie, migliorare l’accesso ai servizi e creare comunità più resilienti.

Condividi con i tuoi amici:

    Nel villaggio di Marrupa, distretto di Chiure, provincia di Cabo Delgado, si è tenuta in questi giorni la cerimonia di certificazione della prima “famiglia modello”, risultato di un progetto promosso dal governo del Mozambico e realizzato da Medici con l’Africa Cuamm in collaborazione con UNICEF in sei distretti della provincia settentrionale di Cabo Delgado, nello specifico: Ancuabe, Balama, Chiure, Ibo, Montepuez, Mueda e Palma.

    «Família Modelo è un programma di impegno quotidiano CON le famiglie, affinchè adottino dei comportamenti a costo zero che hanno un grande impatto nel ridurre i fattori di rischio di malattie trasmissibili come il colera, dove in Mozambico è appena terminata l’epidemia più grave degli ultimi venti anni – spiega Edoardo Occa- Responsabile Cuamm dei programmi di salute comunitaria. Un semplice strumento per l’igiene delle mani, una latrina lavabile, un ripiano dove appoggiare le stoviglie per evitare che entrino animali… accorgimenti minimi, ma che possono cambiare la storia di una persona, di una comunità, per un presente e un futuro più sano e dunque più resiliente».

    Presenti alla giornata, tra gli altri, il Governatore della provincia di Cabo Delgado e le autorità distrettuali.

    «Oggi qui a Marrupa siamo testimoni di un cambiamento tangibile e significativo nella salute e nelle abitudini di vita della popolazione. Vogliamo quindi rinnovare il nostro desiderio: quello di vedere migliorare la salute di un numero sempre maggiore di comunità» ha detto Josè Moniz- Responsabile di Area nel corso della cerimonia.

    Un evento dal forte significato simbolico per la provincia di Cabo Delgado, da anni instabile a causa del conflitto interno scoppiato nel 2017. Da allora, e a più riprese, i villaggi della zona settentrionale della provincia hanno subito incursioni per terra e per mare fino a lasciare il distretto di Palma quasi del tutto evacuato. Sono infatti circa 800.000 le persone fuggite in cerca di salvezza che si sono riversate nei distretti limitrofi e nell’area meridionale della provincia di Cabo Delgado, accolte in campi per rifugiati interni o da comunità ospitanti. In questa condizione di instabilità, molti fattori, inclusa l’inagibilità dei centri sanitari, hanno limitato l’accesso della popolazione ai servizi sanitari. A peggiorare il quadro, lo scoppio della pandemia di Covid-19 ma anche le frequenti epidemie di colera e malaria, altamente pericolose in contesti a basse risorse.

    «Il secretariato di Quionga, nel distretto di Palma, a pochi km dalla Tanzania, è stato dato alle fiamme dai terroristi nel 2021 – spiega Edoardo Occa. Con il programma Família Modelo siamo tornati in quello stesso distretto e, all’ombra di una mangueira, abbiamo formato il comitato di salute del villaggio per rafforzare la capacità di risposta a casi di malnutrizione, colera e malaria».

    Le attività sul campo realizzate da gruppi di agenti comunitari sono fondamentali nella realizzazione di questo intervento che, nei sette distretti coinvolti, mira a promuovere l’adozione di buone pratiche igienico-sanitarie al fine ultimo di prevenire casi di colera, malaria, Covid-19 ma anche con l’obiettivo di migliorare l’accesso ai servizi sanitari.

    «Nel marzo 2021, i terroristi erano giunti in questa area dopo essere approdati via mare sulla spiaggia di Palma, appena una ventina di km a sud – racconta Edoardo Occa. Kilometri che finalmente abbiamo potuto ripercorrere per incontrare gli agenti sanitari che svolgono un ruolo chiave nel programma Família Modelo, un’iniziativa del governo del Mozambico realizzata dal Cuamm insieme ad UNICEF».

    La strada tra Palma e Quionga, oggi viene nuovamente percorsa dai nostri team sul campo per raggiungere i distretti e formare gli agenti di salute comunitaria all’interno del programma Família Modelo.

    Dalla seconda metà dello scorso anno, un numero crescente di rifugiati interni, accolti in campi o presso comunità ospitanti, ha iniziato a dirigersi verso i propri luoghi di origine, sono circa 90.000 i retornados, le persone rientrate a Palma, Mocimboa da Praia, Mueda e Macomia. Le sfide però persistono per i retornados che oggi continuano ad avere difficoltà di accesso alle strutture sanitarie e ai servizi medici di base in territori ancora estremamente fragili dove è insufficiente, se non del tutto assente, la risposta da parte del sistema nazionale. Ad aggravare la posizione di estrema vulnerabilità, la scarsità di cibo e le poche possibilità di sussistenza in una terra dove siccità e piogge torrenziali minacciano i raccolti.