Annual Meeting 2024 La salute al centro
Oltre 1800 persone oggi hanno messo la salute al centro, riunendosi a Torino per costruire insieme un futuro in cui l’accesso alle cure sia garantito in Africa. Un impegno che unisce volontari e sostenitori del Cuamm provenienti da tutta Italia.
Oltre 1.800 persone si sono riunite da tutta Italia, accolte nella splendida cornice dell’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto a Torino, per l’Annual Meeting di Medici con l’Africa Cuamm. “La salute al centro. Per il futuro di tutti” questo il tema di questo appuntamento giunto ormai alla sua 14° edizione.
Dopo l’intenso monologo di Neri Marcorè, che ha interpretato “La Paura” di Giorgio Gaber, il pubblico in sala è stato accompagnato, dalla gentile conduzione di Paola Saluzzi, in viaggio, dal ritmo coinvolgente, tra testimonianze video dall’Africa e voci sul palco, in un crescendo di emozioni e racconti dal campo.
Alberto Cirio, Presidente della Regione del Piemonte: «”Grazie” è la prima parola che vorrei dire. A don Dante Carraro e a tutti, per aver scelto Torino e il Piemonte, terra di cultura e valori ancorati alla solidarietà e la vostra presenza è significativa. Grazie perché ci aiutate a essere una regione completa: ora ci sono le finali dell’ATP Tennis, ma non si può pensare al successo senza pensare a chi il successo non lo può celebrare: non c’è crescita finché non c’è crescita di valori e di doveri verso tutti».
Michela Favaro, Vice-sindaca di Torino: «Porto i saluti della città e del sindaco, una città che ha lunga tradizione della solidarietà e continua con una forte vocazione internazionale, e siamo felici che tanti medici e operatori e operatrici sanitarie si prestino al servizio con questo ponte di speranza verso il mondo».
Aberto Mantovani, Direttore Scientifico Humanitas: «Essere a servizio di questa causa vuol dire “con”. Abbiamo percepito la partecipazione ed entusiasmo per questo premio, perché è un triangolo virtuoso che ci dà speranza: assistenza, ultimo miglio, bambini e mamme, “con” che vuol dire formazione per i giovani, ma anche ricerca. Diamo qualcosa, ma torniamo con la speranza».
Guido Forni, Immunologo, Accademia dei Lincei: «Spinti da Alberto Mantovani, un gruppo di immunologi si è messo a scrivere un libro per dimostrare l’importanza dei vaccini. I proventi del libro vanno al Cuamm».
Antonio Tajani, Vice presidente del Consiglio e Ministro degli esteri e della Cooperazione Internazionale: «Bisogna guardare all’Africa con le lenti africane, c’è da valorizzare un continente ricco, non neo-colonizzarlo, dando risposte. Noi italiani, proprio perché siamo disponibili e flessibili, siamo quelli che più di ogni altro può far sì che l’intero occidente possa fare di più in un rapporto paritario di amicizia. Grazie a tutti voi perché la vostra organizzazione è per la Cooperazione Italiana un punto di riferimento operativo. Dobbiamo fare di più perché i bambini non muoiano entro i due anni o le mamme non perdano la vita a causa del parto. Da qui nasce il piano Mattei, per il quale mi sono battuto, un piano “win-win”, utile per entrambi, con una strategia per rafforzare l’amicizia e investire nel continente. La salute, ma anche il cambiamento climatico, guerre civili, terrorismo: tanti sono i problemi che noi abbiamo il dovere di contribuire a risolvere. E grazie al Cuamm perché voi siete grandi attuatori della filosofia del Piano Mattei in Africa».
Alberto Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo: «Le fondazioni bancarie italiane lavorano localmente, ma tutte sentiamo la necessità di fare qualcosa a livello nazionale e la cooperazione ci porta a selezionare progetti e partner che possano fare la differenza».
Don Gabriele Pipinato, Responsabile del Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, Cei, citando i tantissimi progetti che vengono sostenuti attraverso i fondi dell’8×1000 ha detto: «Sabato scorso ho festeggiato un progetto di 25 anni, iniziato con il Cuamm che ancora oggi continua; di recente sono stato a Wolisso, dove davvero il Cuamm sta facendo un grande lavoro, come una sorta di volano che genera nuova energia».
Il Meeting, come ogni anno, è l’occasione per presentare i dati del grande programma “Prima le mamme e i bambini”, spiegati da Fabio Manenti, responsabile del Settore Progetti. 101.132 i parti assistiti realizzati nel terzo anno, in 8 paesi dell’Africa a sud del Sahara, dove il Cuamm interviene; 817.916 le visite prenatali; 3.804 i bambini malnutriti trattati, e 340 i manager sanitari locali formati.
Porta la testimonianza dal campo, Chiara Maretti, ostetrica e Rappresentante Paese in Sud Sudan: «Il Sud Sudan è uno dei paesi più poveri in cui però si vede moltissima resilienza. Una parola abusata, ma se c’è una popolazione che merita questo aggettivo è proprio il Sud Sudan che dal 2011 in avanti, dall’indipendenza, non ha trovato pace, registrando tassi di mortalità materna altissimi. Noi, come Cuamm, supportiamo delle scuole di ostetricia e vedere ogni giorno queste giovani, future colleghe, venire a scuola ed essere pronte ad aiutare il loro paese, mi fa sentire felice in tutto questo, nonostante le difficoltà quotidiane».
Daguma Dereje, Viceministro della Salute, dell’Etiopia: «Il Governo etiope collabora da tanti anni con il Cuamm, si tratta di una vera partnership. Oggi il sistema sanitario etiope presenta 3 sfide principali: la mortalità materno-infantile, acuita da condizioni di povertà e mancanza di macchinari e farmaci, le malattie contagiose e di altro tipo come il cancro, e poi la terza sfida la malaria, il colera e altre».
Getachew Reda, presidente della regione Tigray in Etiopia: «Gli ultimi tre anni di guerra hanno distrutto le infrastrutture e molto altro è stato spazzato via. Non dobbiamo solo riparare gli ospedali, ma ricostruire l’intero sistema. Abbiamo spento i fucili, ma ci sono migliaia di persone che vivono in condizioni di estrema fragilità, senza servizi di alcun genere. E il Cuamm ci aiuta in questo. Ora su tutto, la cosa più importante è la pace».
Agostino Palese, ambasciatore d’Italia in Etiopia: «Abbiamo investito nell’impossibile, in questo ultimo anno. Le direttrici prioritarie per noi sono tre: sanità, educazione e lavoro. Non si tratta di essere ottimisti o meno, ma dobbiamo lavorare, ogni giorno, con impegno e credendoci e lo stiamo facendo promuovendo un cambio di paradigma e passando da assistenzialismo a diritto allo sviluppo».
Franca Fagioli, Direttrice Scuola di Specialità in Pediatria, Università di Torino: «Credo che il programma JPO, per gli specializzandi, sia strategico anche per il territorio nazionale e credo che sia importantissimo per avere medici in grado di operare in contesti globali, multidisciplinari. Sono medici che curano senza tecnologia o con poca tecnologia, medici che si inseriscono in contesti culturali diversi, sono una risorsa per il paese ospitante, per loro stessi, ma anche per noi, per il nostro sistema sanitario nazionale».
Elena Altieri: «Ogni giorno nel mio lavoro in Italia, riporto quello che ho trovato in Tanzania come specializzanda e in Mozambico, come specialista. Quello che ho imparato in Africa è fare clinica, parlando con il paziente, usando il cuore e le mani. Si parla tanto di esami ma lì impariamo ad usare bene le mani, la mente e una medicina frugale».
Diamante D’Alessio, giornalista: «Grazie a Massimo Carraro, di Morellato, sono inciampata nel Cuamm e da lì ho continuato il mio impegno a sostegno, dando voce al grande lavoro dei medici sul campo».
Antonio Biasiucci, fotografo: «Il Cuamm è davvero contagioso. Lavoro spesso con la metafora, avrei potuto fare questo lavoro senza andare in Uganda ma mi sono sentito coinvolto e sono voluto andare in una vera sala parto, con il Cuamm a Matany. è stato complicatissimo. Puntare un obiettivo su una donna che partorisce, magari anche un bambino che non nascerà vivo, non è facile. è stata un’esperienza che ricorderò sempre».
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente Fondazione Sandretto Re Rebaudengo: «L’arte e la cultura hanno il ruolo di sensibilizzare, porre attenzione su cause così importanti come quella del Cuamm. L’arte ha una funzione estetica, ma anche politica e sociale, può avvicinarsi e affiancarsi a cause così importanti per aiutare e sostenere oltre che raccogliere risorse per questi progetti. E con il Cuamm lanceremo un nuovo progetto: quello di inviare artisti che vadano in Africa e poi mettano in vendita le loro opera, a sostegno del Cuamm».
Tra i tanti amici del Cuamm che hanno partecipato all’Annual Meeting anche lo scrittore Fabio Geda, che ci ha portato in Angola attraverso un passo del suo prossimo libro accompagnato da immagini potenti. «Ad aprile uscirà un libro per Laterza – ha detto Geda -. C’è questa bella amicizia che si è creata tra il Cuamm e Laterza. Proprio con Giuseppe siamo andati in Angola a marzo e a giugno e quindi uscirà questo libro che si chiamerà “La Casa dell’Attesa”, che è appunto una strategia che il Cuamm usa per avvicinare all’ospedale di Chiulo le donne prossime al parto affinché possano ricevere le cure necessarie e venga garantito loro un parto sicuro».
Simona Sala, Direttrice di Radio Rai 2: «Spesso il bene non fa notizia, passare le notizie del bene è vero che è difficile parlarne. Le guerre di oggi rischiano di portare ancora meno attenzione all’Africa. E vorrei da qui, proporre un’idea, su cui lavorare, ma che sarebbe proprio una bella cosa: nel 2025 saranno i 40 anni del Live Aid, proposto da Bob Geldoff. Sarebbe importante che si potesse, anche attraverso un grande concerto, alzare l’attenzione per l’Africa».
Serge Boni, Professore ordinario di Ginecologia e ostetricia, Consulente del Ministro della Salute: «la Costa d’avorio ha la fortuna di avere una buona rete di strutture per la nascita, ma in tante regioni le difficoltà sono reali e molto grandi. Il tasso di mortalità è molto lontano da quello europeo. Il nostro paese ha l’ambizione di ridurre questo tasso, perché la più grande ingiustizia è quella di una donna che muore dando la vita ad un bambino e siamo felici di avere il supporto di Cuamm».
Giovanni Putoto: «Il Cuamm aprirà un nuovo progetto presso l’ospedale di Abobo, ad Abidjan dove lavoreremo insieme all’Università di Padova per raddoppiare il supporto alla maternità, istituire un’unità di neonatologia e garantire a attività necessarie come la banca del sangue. Un impegno importante al cui centro ci saranno lo studio e la ricerca».
Andrea Malaguti, direttore de La Stampa, intervistando Romano Prodi, pone l’accento sull’Africa, sulla presenza e sul Piano Mattei, chiedendo se questo intervento sarà sufficiente e quanto manca l’Europa.
Romano Prodi, Presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli: «Il Piano Mattei non basterà di certo. L’Africa è immensamente più grande dell’Italia e dell’Europa, che è il maggior donatore del continente, ma purtroppo l’Europa non conta nulla. E questo è un problema. La Cina, invece, ha relazioni diplomatiche con 54 su 55 paesi africani, è presente ovunque in modo sistemico. Come Europa, doniamo molte cose ma in maniera frammentaria, non duratura. E la cosa che più mi stupisce del Cuamm è proprio questa: che rimane, per decenni e decenni, e garantisce continuità. Dobbiamo investire sui giovani, creando delle Università con sedi distaccata tra Europa e Africa, per crescere i nuovi adulti di domani».
In chiusura, il saluto e la nuova sfida lanciata da don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm: «Vi voglio parlare dell’ultima nuova grande sfida che come Cuamm abbiamo deciso di intraprendere: su richiesta del Ministero della Salute locale, vorremmo costruire un nuovo centro di formazione a Bossangoa, una zona poverissima del Centrafrica, dove abbiamo già abilitato la maternità.Tutto questo costa 1 milione di euro, ma siamo fiduciosi di trovarli»
L’Annual Meeting sarà trasmesso su TV2000, canale 28, sabato 23 novembre alle ore 16.
L’ANNUAL MEETING gode del patrocinio di: Regione Piemonte, Comune di Torino, Università degli studi di Torino, Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica.
In collaborazione con: Intesa Sanpaolo, Gilead.
Sponsor tecnici: Lavazza, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Coldiretti Piemonte. Cuamm è membro di Link 2007.
Media Partner: Rai Radio 1, Rai Radio 2, Gruppo 24 Ore, Tv2000, Radio InBlu, Avvenire, La Stampa, Radio Vaticana, Vatican News, L’Osservatore romano, Africa rivista.
PRIMA LE MAMME E I BAMBINI è un programma in collaborazione con Fondazione Cariparo, Fondazione Cariverona, Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di risparmio di Lucca.
Grazie a: Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione CR Firenze, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Fondazione Friuli, Fondazione di Sardegna, Fondazione con il Sud, Fondazione CRT.
Credits ph: Margherita Borsano