A Salerno per diventare professionisti di salute globale
Oggi la firma del protocollo di intesa tra Cuamm e Università degli Studi di Salerno che, come gli altri 32 atenei che hanno già firmato in tutta Italia, permetterà ai giovani medici salernitani di fare pratica in Africa
“La professione e il ruolo del medico non possono prescindere dalla natura multiculturale delle società moderne e dalla crescente presenza di migranti nel nostro paese, che rendono necessario creare professionisti della salute con la sensibilità umana e le conoscenze adeguate ad affrontare le sfide della salute globale”. È questa la premessa sulla quale si fonda il protocollo di intesa che oggi, 25 luglio 2014, è stato siglato tra l’Università degli Studi di Salerno e Medici con l’Africa Cuamm.
All’incontro erano presenti il rettore, prof Aurelio Tommasetti, l’avv. Tommaso Maria Ferri (Presidente della Fondazione “Rachelina Ambrosini”), il dott. Vincenzo Viggiani (Direttore Generale dell’AOU S. Giovanni di Dio – Ruggi d’Aragona), il prof. Mario Capunzo (Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Salerno), il prof. Armando Lamberti (Università di Salerno), e il rettore della Pontificia Università Lateranense, S.E. Mons.Enrico dal Covolo.
Sulla base dell’accordo, l’Università di Salerno condivide l’impegno del Cuamm promuovendo tra i propri studenti moduli di insegnamento tematici sulla salute globale e la possibilità per gli specializzandi delle scuole mediche di trascorrere un periodo di formazione teorica/pratica in Africa nell’ambito del progetto Junior Project Officer (JPO).
“La firma di questo importante protocollo di intesa” – dichiara il rettore Aurelio Tommasetti – “testimonia la ferma volontà dell’Università di Salerno di contribuire, unitamente alla ONG Medici con l’Africa Cuamm, alla tutela della salute delle popolazioni africane, favorendola tramite la collaborazione con altri trentadue atenei italiani e numerosi centri sanitari africani, nell’ambito della ricerca e della innovazione, della didattica e dell’assistenza sanitaria”.