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Inondazioni in Etiopia C’è ancora bisogno d’aiuto

Oltre 62.00 persone colpite: abbiamo consegnato olio e mais, ma con campi e pozzi danneggiati, aumenta il rischio di malnutrizione e si registrano i primi casi di colera.

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    Oltre 62.00 persone colpite: abbiamo consegnato olio e mais, ma con campi e pozzi danneggiati, aumenta il rischio di malnutrizione e si registrano i primi casi di colera.

    Si contano i danni delle inondazioni in South Omo, Etiopia, dove oltre 62.000 persone sono state colpite dalla calamità naturale nelle ultime settimane, secondo le stime delle autorità di zona.

    Nell’area di Dasenech, dove vivono diversi gruppi di pastori seminomadi, 2.500 ettari di raccolti sono stati danneggiati, insieme a 14 scuole, 4 centri di salute, 7 pozzi e 57 pompe d’acqua.

    Rispondendo alla richiesta delle autorità di contribuire a fornire assistenza nutrizionale alle 62.000 persone colpite, il nostro staff sul posto ha consegnato all’ufficio di salute distrettuale olio e mais, da distribuire tra le persone in stato di bisogno, comprese le donne che si trovavano nelle case d’attesa per il parto dei centri di salute dell’area.

    Il bisogno di cibo rimane però molto alto. Sempre secondo il rapporto delle autorità locali, quasi 8.800 persone sono a rischio di malnutrizione, 2.200 delle quali sono donne in attesa di un figlio o in allattamento. Sono già state identificate 952 donne e 1.790 bambini malnutriti, 247 dei quali in forma grave, che hanno bisogno di essere seguiti con programmi terapeutici adatti.

    Rimane alto il bisogno di cibo quindi, ma anche di zanzariere, difficili da trovare ma indispensabili per proteggersi contro la malaria, oltre che di acqua pulita, considerando che si sono già registrati 1.400 casi di colera e 23 morti.

    Abbiamo risposto alle richieste d’aiuto dei partner locali con quello che avevamo già a disposizione. C’è bisogno di dare continuità a questa risposta.

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