Grazie Adriano Per il bene che hai seminato
Tutta la famiglia Cuamm si stringe vicino alla moglie Sofia e ai suoi cari, e lo ricorda con le parole di Giovanni Putoto che ha potuto apprezzarne le competenze, la professionalità e l’acume.
Si è spento questa mattina a Trieste, all’età di 78 anni, Adriano Cattaneo, chirurgo ed epidemiologo di grande esperienza che ha lasciato un segno nella storia del Cuamm e di chi lo ha conosciuto. Entrato in Collegio a fine 1969, vi trascorse un anno per completare gli studi di Medicina all’Università di Padova. La prima partenza con il Cuamm avviene nel febbraio 1974, con destinazione Kenya, dove rimane fino al 1978, per poi spostarsi in Mozambico dove lavora per il Ministero della Salute locale prima e poi alle dipendenze del Ministro degli Affari Esteri italiano.
“Essenziale, asciutto, sempre dritto al punto. Così ricordiamo Adriano Cattaneo, per tutti noi del Cuamm: prima giovane chirurgo in Kenya, poi epidemiologo finissimo e formatore straordinario per tutta la vita – racconta Giovanni Putoto, responsabile della Programmazione e ricerca opertiva del Cuamm -. Tutti noi gli siamo debitori per il Manuale di valutazione dei programmi di cooperazione sanitaria. Un testo semplice, chiaro, prezioso. Il prof. Dal Lago lo adottò subito, e per generazioni di giovani cooperanti Cuamm è stato una bussola affidabile: uno strumento che ci ha aiutati a capire, a osservare con rigore, a lavorare con più consapevolezza in contesti difficili”.
E continua Putoto: “Ma Adriano è stato molto più di questo. Aveva uno sguardo attento e sensibile sulla politica sanitaria e sulla giustizia sociale: l’equità, l’accesso alle cure. Indimenticabile la sua ricerca sulle user fee negli ospedali non profit in Uganda, così coraggiosa e ancora oggi attualissima. E poi le sue battaglie: per l’allattamento materno, contro l’abuso del latte artificiale, per la cura dell’epatite C… sempre dalla parte dei più vulnerabili”.
Persi un po’ i contatti con il Cuamm, una volta rientrato a Trieste, nel 1994, Adriano si è riavvicinato per dare un aiuto nella formazione dei giovani medici in partenza per l’Africa
“Ha scritto tanto, con la sua solita chiarezza: sulle riviste scientifiche, nei rapporti dell’Osservatorio Italiano della Salute Globale, e anche sulle nostre pagine di Salute e Sviluppo, dialogando con tutti noi con passione e semplicità – riprende Giovanni Putoto -. L’ultima volta che lo incontrai, a Trieste, durante una cena di beneficenza per il Cuamm, mi disse solo questo: “Non dimenticate mai il cuore di questo lavoro”. Una frase breve, come tutto ciò che lui faceva: essenziale, ma che arriva dritta dentro. Per questo vorrei dirgli: Grazie Adriano! Per quello che ci hai insegnato, per quello che hai donato al Cuamm, e per il bene che hai seminato nella vita di tante persone, in Africa e non solo”.
In uno testo a ricordo di don Luigi Mazzucato, Adriano Cattaneo scriveva: “Durante i corsi mi fermavo a pranzo e mi sedevo sempre a tavola con Don Luigi; ci scambiavamo informazioni e opinioni, non c’era tema su cui non riuscisse a dire qualcosa di importante. In tutto quello che ho fatto nella vita, ci ho messo del mio, ma non so come sarebbe andata senza l’aiuto di Don Luigi”.
Alla moglie Sofia e ai suoi cari, tutta la vicinanza e l’affetto della famiglia Cuamm.
Appena possibile, renderemo note il giorno e l’ora delle esequie funebri.