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Un atto di fiducia nel futuro di Pujehun

A Pujehun, ha preso avvio un programma innovativo di tutoraggio per infermieri specializzandi in anestesia, un corso unico nel suo genere in tutta la Sierra Leone.

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    Nel cuore della Sierra Leone, a Pujehun, uno dei distretti più remoti e vulnerabili del paese, sta nascendo un’attività che potrà rinforzare di molto l’assistenza sanitaria nell’area. L’ospedale locale, un baluardo essenziale per una popolazione di oltre 500.000 persone senza strutture sanitarie alternative private o missionarie, è il fulcro di un programma innovativo di tutoraggio per infermieri specializzandi in anestesia. Questo non è un corso qualunque: è l’unico nel suo genere in tutta la Sierra Leone.

    Grazie alla sinergia tra il Ministero della Salute della Sierra Leone, il Dipartimento di Anestesia e rianimazione del Complesso ospedaliero universitario della Sierra Leone dell’Ospedale Connaught, e Mercy Ships, attraverso il progetto “S.K.I.L.L.E.D” – finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e implementato da Cuamm -, giovani infermieri stanno acquisendo competenze fondamentali per migliorare l’assistenza sanitaria nel Paese.

    Robert Ejangat è un anestesista ugandese esperto, che con la sua presenza guida il percorso di questi studenti. Robert non è solo un tutore clinico, è un mentore che condivide la sua vasta esperienza maturata in contesti umanitari, garantendo che ogni tirocinante acquisisca le competenze e la sicurezza necessarie per una professione che è impegnativa e molto delicata.

    “L’introduzione del programma di tutoraggio in anestesia a Pujehun – racconta Robert – ha avuto un impatto estremamente positivo sulla qualità dei servizi chirurgici e anestesiologici offerti”. La sua presenza, insieme a quella del collega espatriato Dhillon, dal Kenya, ha rafforzato la sala operatoria e il reparto, dove ogni intervento è una corsa contro il tempo. Immaginate: l’Ospedale di Pujehun riceve pazienti da oltre 100 centri sanitari periferici. Ogni emergenza, soprattutto quelle ostetriche che richiedono un taglio cesareo d’urgenza, era un dramma potenziale, spesso aggravato dai ritardi nei trasferimenti. Ora, grazie a infermieri anestesisti più qualificati e al supporto costante di Cuamm, le risposte ci sono. Le madri possono ricevere cure tempestive, prevenendo esiti disastrosi per loro e per i loro bambini. Nonostante le risorse limitate, l’impegno è grande. Si prediligono le anestesie localizzate, ideali per la formazione dei tirocinanti, e si assicura che ogni paziente sottoposto ad anestesia generale riceva un’intubazione endotracheale. Questa pratica, vitale per prevenire l’inalazione di contenuti gastrici nei polmoni – una delle principali cause di mortalità materna in ostetricia – è ora uno standard, migliorando notevolmente la sicurezza dei pazienti. Robert sottolinea con passione la serietà e l’importanza unica del ruolo che attende questi futuri specialisti. “L’anestesia è una specialità che richiede competenza tecnica, pensiero critico, conoscenze cliniche, giudizio professionale, capacità comunicative e grande attenzione alla sicurezza del paziente. È necessario che l’infermiere anestesista identifichi e gestisca rapidamente un problema, altrimenti la vita del paziente è a grave rischio.”

    Il tirocinio a Pujehun non è solo formazione. Prepara questi infermieri a somministrare anestesia in modo sicuro anche in contesti complessi, a rispondere alle emergenze ostetriche e a diventare una risorsa fondamentale per un Paese che conta solo circa 50 infermieri anestesisti per 8 milioni di persone, con un’altissima natalità. Molti preferiscono lavorare nella capitale, lasciando aree rurali come Pujehun in una grave carenza di personale qualificato, situazione resa ancora più critica dall’alta frequenza di gravidanze adolescenziali che spesso richiedono cesarei d’urgenza.

    Durante il loro percorso, i tirocinanti sono immersi nella pratica quotidiana: valutano i pazienti, elaborano piani anestesiologici personalizzati, verificano le attrezzature, monitorano costantemente i parametri vitali e accompagnano i pazienti nel delicato decorso post-operatorio. Ogni giorno, riunioni di reparto e discussioni di gruppo arricchiscono la loro conoscenza.

    La supervisione è un processo continuo, basato sulla collaborazione, l’osservazione e le dimostrazioni pratiche, le domande e la correzione immediata degli errori clinici. Robert e il suo team si assicurano che nessuno resti indietro, condividendo esperienze, creando un ambiente di apprendimento positivo e tenendo in considerazione anche i feedback degli studenti per favorire un continuo miglioramento della formazione.

    Questo programma a Pujehun non è solo un’iniziativa sanitaria; è un atto di fiducia nel futuro, che sta tessendo una rete di competenze essenziali per salvare innumerevoli vite e portare un’onda di speranza in una delle comunità più bisognose della Sierra Leone.