Rinnovato l’accordo tra Cuamm e Ufficio immigrazione
15 volontari Cuamm, 20.000 ore di servizio in supporto all’Ufficio immigrazione della Questura di Padova per un impegno che intende velocizzare e ottimizzare la gestione delle pratiche.

Rinnovata per i prossimi tre anni la collaborazione tra Medici con l’Africa Cuamm e la Questura di Padova, con la firma oggi del nuovo accordo, in piazza Zanellato di fronte a un Ufficio immigrazione pieno di persone, in paziente e silenziosa attesa del proprio turno.
Un’iniziativa che prende forma grazie all’impegno di oltre 15 volontari Cuamm che continueranno a supportare il lavoro quotidiano dell’Ufficio Immigrazione, che attualmente gestisce una media di 500 accessi al giorno. Tra le attività: gestione della fase di accoglienza, supporto al centralino informazioni, smistamento e indirizzamento degli utenti, oltre a un importante lavoro di appoggio al back office, che li coinvolge nella digitalizzazione, nella presa in carico e catalogazione dei kit cartacei. Il risultato? Più velocità e fluidità nell’accesso degli immigrati e nella gestione delle pratiche.
Avviato nel marzo 2022, in risposta all’emergenza ucraina, il servizio ha finora permesso di assistere oltre 400.000 persone, snellendo fortemente i tempi di attesa. Attivo dal lunedì al venerdì, su due turni, mattina e pomeriggio, e ha totalizzato oltre 20.000 ore di servizio.
«Ringrazio il direttore del Cuamm, don Dante Carraro, e con lui tutti i volontari che sono impegnati, ogni giorno, in questo servizio così importante e utile – ha detto il questore Marco Odorisio –. Oggi ci apprestiamo a sottoscrivere il rinnovo di questa collaborazione che ha portato risultati veramente ottimi. La polizia di Stato eroga molti e vari servizi, tra questi anche quello di assistenza. Ma prima di tutto, il nostro compito è quello di garantire il rispetto delle leggi, delle libertà democratiche e delle istituzioni. In questo modo siamo a servizio del prossimo. Grazie a questa collaborazione con il Cuamm, i cittadini che si rivolgono ai nostri uffici ricevono attenzione, sostegno, aiuto, disponibilità e un’importante opera di mediazione e di sinergia che permette di ridurre di molto i tempi di attesa».
Nel 2024 sono state istruite 50.524 pratiche di soggiorno e per ogni pratica il cittadino straniero, nella migliore delle ipotesi, si reca allo sportello immigrazione almeno due volte, una per acquisire le impronte e una per la consegna del permesso di soggiorno, poi vanno aggiunti gli ingressi per le integrazioni, per le informazioni e per dichiarazioni di presenza.
«Sono molto contento di poter rinnovare questa collaborazione con l’Ufficio Immigrazione, avviata tre anni fa, all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina – aggiunge don Dante Carraro –, perché è un modello positivo, che funziona e bisognerebbe replicare. Come stiamo cercando di fare anche a Treviso. Un esempio positivo di accoglienza. Qui gli immigrati non trovano muri, ma persone che ascoltano, che li accolgono e li guidano. Questo è il bello dell’Italia, saper fare squadra e mettere in pista azioni concrete per il bene delle persone. È solo in questo modo che il nostro paese può crescere e migliorare. C’è qualcuno che passa la vita a lamentarsi, cosa che capita a tutti, ma l’Africa ci insegna invece a rammendare, a cucire, a intessere relazioni che possano seminare del bene».