Crescere giocando. Anche a Lui
Daniela e Gelmino Tosi si trovano in Sud Sudan, a Lui. E mentre Gelmino, medico, è impegnato in ospedale, anche Daniela si adopera per dare una mano e aiutare con la sua fantasia e sensibilità. Nasce così l’idea di creare dei giochi con materiale di riciclo per allietare le giornate dei bambini ricoverati. Una bella idea per strappare qualche sorriso a persone abituate a vivere in un contesto difficile e, da molto tempo, in guerra.

Passeggiando per il villaggio di Lui, ci siamo resi conto della mancanza assoluta di giochi per l’infanzia. Anche in ospedale, in fase di guarigione, i bambini stanno in braccio alle mamme o girano per il reparto di Pediatria. Non hanno giochi a disposizione. Che fare?
Ecco allora l’idea: creare giochi con il materiale di riciclo a nostra disposizione. Ho chiesto aiuto anche a delle mie colleghe del Servizio Integrazione Scolastica ULSS 9 Scaligera di Verona che durante l’estate, quando le scuole sono chiuse, si trovano per creare giochi, strumenti musicali, libri didattici, storie animate e mi hanno risposto con foto e suggerimenti. Dalle nostre mani sono nate giostrine da appendere, con bottiglie di plastica, tappi, lattine, legno, giochi didattici con le scatole dei farmaci o macchinine con bottiglie.
Unire la cura della salute del bambino con quella ludico/cognitiva è abbracciare in toto la crescita di un bambino. È un tassello in più utile in quei “1000 giorni” del programma del Cuamm che mette al centro la cura delle mamme e dei bambini.
Quando abbiamo portato il materiale in reparto c’è stata un po’ di riluttanza. Ha iniziato a giocare Wajo, l’infermiere di turno. E poi, un poco alla volta, quando il primo bambino ha rotto il ghiaccio è stato un crescendo, tutti volevano cimentarsi in quelli che per noi erano giochi banali, adatti a bimbi di pochi anni, ma che per loro era un’assoluta novità. E’ stato commovente vedere il coinvolgimento, il tifo delle mamme e l’avvicinarsi di altri pazienti, attirati dagli applausi e dalle grida di gioia per un gioco risolto.
Ci siamo resi conto di quanto anche un adulto possa appassionarsi, di quanta mancanza di attività ludica ci sia e ci sia stata in questa popolazione, da troppi anni in guerra, obbligata dal contesto, ad accontentarsi dell’essenziale per vivere.
Daniela