L’epidemia di Covid ha messo anche chi lavora in Africa e le loro famiglie di fronte a sfide e decisioni nuove, a volte combattute, sul restare o il partire, con la chiusura dei voli che ha reso la distanza ancora più pesante. Esperienze, racconti, vissuti di persone che hanno fatto una scelta consapevole e ne hanno accettato le conseguenze. Non eroi ma persone, con dubbi e incertezze ma che hanno a cuore gli altri.

Repubblica Centrafricana: tre respiratori, nessuna terapia intensiva e la sfida del Coronavirus che appesantisce le attività ordinarie del Complexe Pediatrique della capitale Bangui. Un virus che rischia di “nascondere” le problematiche quotidiane dell’Africa, come la malaria o l’epidemia di morbillo presente in Centrafrica da gennaio 2020. Per non parlare della difficoltà di reperire farmaci o dispositivi di protezione in un paese che ha chiuso i voli e che può rifornirsi principalmente per via aerea. Allora ci si ingegna nella produzione in loco di mascherine, visiere, tute e gel sanitario.

Spot radio in sette dialetti, auto attrezzate con megafoni e minareti che diffondono messaggi sulla prevenzione del Coronavirus: la strategia del Cuamm in Mozambico cerca di fronteggiare il virus sul suo stesso terreno privilegiato di diffusione: l’etere. La sfida è anche cercare di dare messaggi corretti per sfatare credenze popolari e raggiungere ed informare le persone, anche nei villaggi più remoti, attraverso l’operato di 500 attivisti comunitari.

Il Mozambico si trova, per la prima volta dall’indipendenza, in stato di emergenza a causa del Coronavirus. Un solo laboratorio in tutto il paese in grado di fare i test e 34 ventilatori per 30 milioni di abitanti. L’unica arma per proteggere la popolazione è la prevenzione, grazie al fattore tempo. Medici con l’Africa Cuamm è impegnata su questo a vari livelli, dal ministero della salute, agli ospedali fino alle comunità e ai villaggi più remoti.

Grazie alla solidarietà di tanti, Medici con l’Africa Cuamm ha portato a termine l’impegno assunto per dare un segno autentico di vicinanza a territori e comunità particolarmente colpiti dal Coronavirus: Schiavonia (PD), Cremona, Carate-Brianza (MB) e Parma. Un impegno, quello del Cuamm, portato avanti anche e specialmente sul fronte africano per continuare a rispondere ai bisogni della popolazione e allo stesso tempo per prepararsi efficacemente all’epidemia di Covid-19.

Come si può prevenire il contagio da Covid-19 in contesti a risorse limitate? In Tanzania ecco come Medici con l’Africa Cuamm si sta preparando nell’ospedale di Tosamaganga e come si struttura il suo impegno nel paese, dal ministero della salute fino all’intervento nelle comunità. Ce lo raccontano i medici sul campo Agata Miselli e Gaetano Azzimonti e dal coordinamento di Dar Es Salaam Alessandra Canneti e Giovanni Torelli.

L’emergenza Coronavirus non ferma il lavoro nei “ghetti” dei volontari di Medici con l’Africa Cuamm – Bari, che rafforzano la loro presenza grazie al progetto SU.PR.EME della regione Puglia. I volontari: «Questa emergenza fa sentire tutti più fragili, più simili e più vicini. Non potevamo lasciare chi ha bisogno di cure».

Donato un respiratore all’ospedale di Schiavonia: “La solidarietà che riceviamo è commovente e devo dire un grazie commosso al Cuamm, a questa organizzazione che compie 70 anni. Questi gesti rafforzano il nostro senso di comunità e ci danno, sempre di più, la spinta per andare avanti”. Con queste parole il direttore generale dell’Azienda Aulss 6 Euganea, Domenico Scibetta ringrazia quanti hanno partecipato alla raccolta fondi.

In Sierra Leone l’allerta è alta, l’arrivo del virus è dato per certo e la gente ha paura. Tutti ricordano ancora troppo bene quel che è successo con Ebola, solo sei anni fa, e nessuno vuole che il caos si ripeta. L’impegno di Medici con l’Africa Cuamm in preparazione al virus Covid-19 in particolare nella gestione del NEMS.

In Uganda ci sono 56 letti di terapia intensiva, per tutto il Paese, mentre i casi di pazienti positivi al Coronavirus sono al momento 44. Non tutti hanno bisogno di cure intensive, ma l’eventuale diffusione del virus è un rischio troppo alto da correre per la salute della popolazione, che deve fare i conti con un sistema sanitario già molto fragile. Da Aber, il racconto di Giovanni Dall’Oglio e Mattia Quargnolo.

L’epidemia di Covid-19 ha dimostrato che siamo tutti legati da uno stesso destino. Medici con l’Africa Cuamm si è attivata per sostenere alcune strutture sanitarie in Italia, e al tempo stesso si prepara a contrastare ed affrontare la diffusione del virus in Africa, dove potrebbe avere effetti devastanti.