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#2 Diario da Nyal Sud Sudan

Valerio, coordinatore Cuamm in Sud Sudan e Giuseppe, logista a Nyal ci raccontano i primi passi del nostro intervento per contrastare l’emergenza fame che ha colpito il paese.

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    Nyal, 8 maggio 2017

    Oggi, 8 Maggio, io, Valerio e Steven (il County Medical Officer qui a Nyal) siamo usciti in macchina e ci siamo recati nei due villaggi dove porteremo a breve la nostra assistenza medica grazie alle mobile clinics che stiamo allestendo, in quei luoghi cioè dove attualmente la popolazione non dispone di nessun genere di assistenza sanitaria.
    Questi due villaggi si chiamano Tiam e Kanyhial (da Nyal, una ora e mezza di macchina il primo, due ore il secondo) dove abbiamo avuto modo di presentarci ed esporre il nostro progetto al payam locale e alla popolazione presente. Tutti hanno accolto con gioia il nostro progetto.
    Abbiamo valutato le principali problematiche di intervento e studiato come raggiungere e trasportare il nostro materiale durante il periodo delle piogge. Infatti, i livelli d’acqua si innalzeranno presto, sino a lasciare la popolazione di Tiam e Kanyhial, come su due isolotti circondati da acqua e fango. Le strade impraticabili non permetteranno l’uso di automobili perciò ci stiamo velocemente organizzando per allestire i nostri spostamenti per mezzo di canoa e barca.

    Una volta rientrati a Nyal, ci siamo recati presso il Primary Health Care Center per rilevare alcune misure utili al progetto della nuova sala operatoria che il Cuamm mi ha incaricato di costruire qui all’interno appunto del Primary Health Care Center di Nyal. Ad un certo punto è arrivata una macchina che si è parcheggiata a pochi metri di distanza da me. L’autista ha aperto il portellone posteriore dell’auto e prontamente, alcuni infermieri, hanno caricato in auto con l’ausilio di una coperta come barella, una donna molto anziana e gravemente malata. Ho chiesto agli infermieri dove la stessero portando in quelle condizioni di salute cosi precarie e mi hanno risposto che la paziente necessitava quanto prima di una trasfusione di sangue e che questo è possibile solo nel villaggio di Ganyiel, ovvero presso il centro con l’attrezzatura per trasfusioni più vicino.

    Ho subito ragionato sul fatto che Ganyiel si trova a non meno di tre ore di macchina da Nyal (questo solo se non piove e la strada è percorribile) e non osavo nemmeno immaginare le sofferenze di quella povera donna nell’essere distesa nel portabagagli dell’auto, con una coperta sotto la schiena a separarla dalla lamiera del portabagagli, sballottata qua e là ad ogni buca. Guardavo poi, tutti i numerosi parenti della donna circondare l’auto per offrirle il loro saluto e incoraggiamento e mi domandavo chi di loro affronterà 15 ore di cammino per raggiungere Ganyiel e assistere quella povera donna? Sentivo il bisogno di fare qualcosa per aiutarli… ma cosa? Io sono un logista e non un medico. Allora mi son detto che la cosa migliore che potevo fare era continuare a svolgere la mia missione nel migliori dei modi e costruire, nel più breve tempo possibile, la nuova sala chirurgica ed il miglioramento del laboratorio per fornire servizio di trasfusione qui a Nyal, così che in futuro la gente di questo villaggio possa trovare la necessaria assistenza medica qui, vicino ai propri cari anziché soli e lontani.

    Giuseppe, logistica Cuamm a Nyal

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