Medici con l'Africa Cuamm

la salute è un diritto,
battersi per il suo rispetto
è un dovere
DONA ORA Il tuo aiuto può fare la differenza

Programma Clean Cooking al via l’intervento in Angola

Promuovere l’accesso a sistemi di cottura migliorati e potenziare lo stato nutrizionale delle comunità nella provincia di Uige: presentato oggi a Luanda l’intervento Cuamm alla presenza di autorità e partner internazionali.

Condividi con i tuoi amici:

    Il programma Clean Cooking è il nuovo intervento promosso da Medici con l’Africa Cuamm e Eni, in collaborazione con i Salesiani di Don Bosco, per facilitare l’accesso a sistemi di cottura migliorati tra le comunità della provincia di Uige così da incidere sulle condizioni di salute e nutrizione della popolazione interessata dall’intervento.

    Ieri a Luanda, l’evento ufficiale di lancio alla presenza della Ministra della salute – Silvia Paula Valentim Lutucuta, del Segretario di stato angolano per il petrolio e il gas – José Alexandro Barroso, l’Ambasciatore d’Italia Cristiano Gallo.

    «Questo programma non ha il solo obiettivo di guidare la transizione ecologica in termini energetici, ma abbraccia aspetti relazionati alla salute, alla formazione e alla creazione di nuovi posti di lavoro e lo fa con il coinvolgimento di Medici con l’Africa Cuamm e dei Salesiani di Don Bosco, attori con una consolidata presenza qui in Angola e noti per l’impegno verso la salute e il benessere della popolazione angolana. Desidero quindi sottolineare l’importanza di questa iniziativa che incarna perfettamente lo spirito del Piano Mattei, il piano di collaborazione strategica con il continente africano lanciato dal governo italiano lo scorso gennaio in occasione dell’Assemblea Italia-Africa» ha dichiarato Cristiano GalloAmbasciatore d’Italia in Angola.

    Una parte del programma, che prevede la distribuzione dei fornelli migliorati, interesserà 16 municipalità e circa 200.000 famiglie.  L’intervento, vedrà poi il coinvolgimento di 800 agenti comunitari di salute impegnati in attività di formazione sui temi della nutrizione e dei sistemi di cottura migliorati. Gli agenti, formati dallo staff Cuamm, interverranno usando la strategia di comunicazione per il cambiamento sociale, meglio nota come Social and Behaviours Change Communication Strategy (Sbcc). Un più ampio intervento di tipo sanitario, con focus su malnutrizione e malaria nei bambini sotto i 5 anni di età, sarà invece condotto in 3 municipalità attraverso il supporto alle strutture sanitarie locali. Questo intervento, che si prevede possa beneficiare 150.000 persone, permetterà di garantire la continuità delle cure dal livello comunitario ai centri di salute e all’ospedale, quando necessario.

    In ciascuna delle tre municipalità, Medici con l’Africa Cuamm supporterà 1 unità ospedaliera di nutrizione e 4 unità ambulatoriali per il trattamento dei casi di malnutrizione moderata e severa, in assenza di complicazioni.

    «Cuamm è presente in Angola dal 1997 con un intervento che è partito proprio dalla provincia di Uige per affrontare l’emergenza causata dalla guerra civile – dichiara Joaquim Thomas, rappresentante paese del Cuamm in Angola. In questi quasi 30 anni di presenza nel paese, Cuamm ha camminato sempre a fianco della popolazione locale estendendo il suo raggio d’azione alla capitale Luanda e a sud nelle provincie del Cunene e del Namibe. Il nuovo intervento nella provincia di Uige si configura come un ulteriore strumento per entrare nelle comunità e per portare loro salute a partire dalla diffusione di buone pratiche di nutrizione ed igiene, così da aver un impatto su una situazione sanitaria ancora caratterizzata da indicatori preoccupanti per quel che riguarda la mortalità materna e infantile e la malnutrizione».

     

    IL PROGRAMMA

    2,4 miliardi di persone, ovvero il 40% della popolazione mondiale, dipende da fuochi aperti inquinanti e combustibili inefficienti come legna, carbone, carbone fossile e kerosene per cucinare. I fornelli tradizionali, diffusi in molte famiglie rurali e in contesti a basso reddito dell’Africa subsahariana, spesso sono costruzioni rudimentali fatti di pietre e fango.

    «Il programma Clean Cooking contribuirà anche al miglioramento dello stato di salute della nostra popolazione – ha dichiarato José Alexandre Barroso, Segretario di Stato angolano per il petrolio e il gas. L’accesso a metodi di cottura migliorati è infatti oggi un tema di primaria importanza al livello mondiale. In Angola metà della popolazione ricorre ancora a metodi di cucina tradizionali, un’abitudine che danneggia soprattutto la salute di donne e bambini».

     

    Questo metodo di cottura tradizionale ha molteplici impatti negativi: per la salute, per l’ambiente, ma anche per le comunità stesse, in particolare donne e bambine su cui grava maggiormente il peso sociale ed economico. Garantire l’accesso a metodi di cottura sostenibili in Africa subsahariana, transitando dai fornelli tradizionali a quelli migliorati è un passo fondamentale verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile con impatto a più livelli:

    • Impatto sulla salute: i bambini sotto i cinque anni sono colpiti in modo sproporzionato dall’inquinamento dell’aria dovuto ai fumi, la polmonite è infatti la principale causa di morte in questa fascia d’età, responsabile di 1,5 milioni di decessi l’anno. Inoltre, milioni di donne e ragazze in tutto il mondo sono esposte al fumo nocivo mentre cucinano, un’abitudine che può condurre a problemi come enfisema, cataratta, cancro e malattie cardiache.
    • Empowerment femminile: in tutto il mondo, donne e ragazze sostengono la responsabilità dei lavori domestici. L’attività di cucina, in molti casi, non solo mette a rischio la loro salute a causa dell’inalazione di fumo tossico, ma impedisce anche l’accesso all’istruzione e a forme di sostentamento ed emancipazione alternative. Attraverso l’adozione di fornelli migliorati quindi, l’impatto sulla salute di donne e ragazze sarà mitigato come anche il peso sociale delle mansioni domestiche.
    • Inquinamento dell’aria: l’OMS stima che 4,2 milioni di decessi l’anno siano attribuibili all’inquinamento dell’aria all’interno dell’ambiente domestico, generato da combustibili solidi. Il 99,9% di questi decessi che si verifica nei paesi a basso e medio reddito.
    • Emissioni: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), i metodi cottura tradizionali contribuiscono al 25% delle emissioni globali di black carbon e al 3% delle emissioni globali di gas serra.
    • Deforestazione e perdita di habitat: si stima che 2,4 miliardi di persone dipendano dai metodi di cottura tradizionali che, in tutto il mondo, contribuiscono alla deforestazione annuale di 13,7 milioni di ettari di terra.

    Trasformare i metodi di cottura in Africa subsahariana attraverso l’introduzione di metodi migliorati può aiutare a mitigare gli impatti sulla salute, rispondere alla questione ambientale e promuovere la parità di genere. Tali metodi hanno infatti mostrato risultati migliori rispetto a quelli tradizionali consentendo una trasformazione che è allo stesso tempo economica e sociale.

    Il programma implementato da Cuamm è sostenuto da Eni e realizzato in collaborazione con i Salesiani di Don Bosco.

    Luoghi: