Il lungo cammino verso la guarigione
La storia di Amaira e di una nonna che, grazie all’intervento del personale sanitario Cuamm, è riuscita a salvarle la vita

Quando il nostro team l’ha visitata, la circonferenza del suo braccio misurava appena 11 centimetri. Amaira ha quattro anni, ma pesava nove chili: le misure di un bambino di un anno. Le sue condizioni erano allarmanti e il personale sanitario l’ha indirizzata subito al centro di salute più vicino, a Mlali, dove sono disponibili trattamenti nutrizionali.
Ma Mlali si trova a trenta chilometri di distanza. La nonna di Amaira — l’unica a occuparsi di lei, senza alcuna fonte di reddito — non poteva permettersi il trasporto. Eppure sapeva che quel viaggio poteva salvare la vita della nipote. Così, con Amaira legata sulla schiena, ha affrontato l’intero tragitto a piedi fino al centro di salute, determinata a garantirle le cure di cui aveva disperatamente bisogno.
Alla struttura, Amaira è stata inserita nel programma di trattamento terapeutico ambulatoriale (OTC) e le è stato prescritto il Plumpy’Nut, un alimento terapeutico pronto all’uso, fondamentale per il recupero dalla malnutrizione grave. Dopo appena una settimana, sono arrivati i primi segni di miglioramento: l’appetito è tornato, il peso ha iniziato a salire, e insieme a esso la sua energia.
Quando le sue condizioni si sono stabilizzate, Amaira è potuta tornare a casa. Ma la terapia prevedeva controlli settimanali e la distribuzione regolare del Plumpy’Nut: un viaggio di andata e ritorno di quasi sessanta chilometri, che la nonna poteva coprire solo a piedi. Così, con il tempo, alcune visite sono saltate e il trattamento si è interrotto.
Per evitare che la bambina abbandonasse le cure, il personale del centro di Mlali ha collaborato con gli operatori sanitari di comunità, il dispensario di Tubugwe Juu e le autorità del villaggio. Insieme hanno organizzato un sistema di monitoraggio settimanale e garantito che il Plumpy’Nut fosse distribuito localmente da un operatore sanitario presente a Tubugwe Juu. Grazie a questa rete di collaborazione, Amaira ha potuto riprendere il trattamento.
Con la determinazione della nonna e l’impegno del personale sanitario, Amaira è guarita completamente dalla malnutrizione e oggi è una bambina sana e vivace. Un risultato reso possibile grazie al supporto della Cooperazione Italiana e Fondazione Zanetti.
La sua storia è una testimonianza della forza delle soluzioni sanitarie radicate nelle comunità e dell’importanza di rendere accessibili a tutti i servizi salva-vita. Con un’integrazione più stretta tra strutture sanitarie e reti locali, più bambini come Amaira potranno sopravvivere, guarire e crescere forti.