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Elezioni politiche appello delle Ong alle istituzioni

11 punti per chiedere nuove politiche, nuovi strumenti, nuove risorse In vista delle elezioni politiche del 24-25 febbraio e della nuova legislatura, un significativo gruppo di organizzazioni della società civile, tra cui anche Medici con l’Africa Cuamm, lancia l’appello “La cooperazione internazionale allo sviluppo: tessuto connettivo della comunità globale“. Insieme le Ong chiedono ai candidati

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    11 punti per chiedere nuove politiche, nuovi strumenti, nuove risorse

    In vista delle elezioni politiche del 24-25 febbraio e della nuova legislatura, un significativo gruppo di organizzazioni della società civile, tra cui anche Medici con l’Africa Cuamm, lancia l’appello “La cooperazione internazionale allo sviluppo: tessuto connettivo della comunità globale“. Insieme le Ong chiedono ai candidati di tutti gli schieramenti un preciso e forte impegno per la cooperazione internazionale allo sviluppo, che può diventare un elemento distintivo dell’identità degli schieramenti politici e come tale può contribuire a orientare la scelta degli elettori. I principali candidati alle elezioni politiche saranno invitati a rispondere all’appello e a presentare le loro posizioni in un evento pubblico nelle settimane precedenti le elezioni.


    Quello che chiediamo: nuove politiche, nuovi strumenti, nuove risorse

    1. Nella composizione del prossimo Governo sia presente un alto referente politico alla guida della cooperazione internazionale allo sviluppo con una delega piena e ampia sui temi della cooperazione internazionale allo sviluppo.

    2. Nel primo anno della prossima Legislatura il Parlamento riprenda e porti a termine la riforma legislativa della cooperazione italiana, accogliendo le proposte scaturite dal Forum della cooperazione di Milano dell’ottobre 2012 e favorendo la più ampia convergenza delle istanze di tutti gli attori, pubblici e privati, della cooperazione internazionale allo sviluppo del nostro Paese.

    3. Il futuro Governo favorisca il coordinamento nazionale delle iniziative di cooperazione internazionale allo sviluppo, sostenendo e valorizzando in particolare il contributo della società civile impegnata nella solidarietà internazionale e la cooperazione e i partenariati territoriali.

    4. Dal 2014 il Governo si impegni a destinare una quota crescente di risorse alle politiche di cooperazione internazionale allo sviluppo e a varare un piano di riallineamento progressivo e credibile degli aiuti italiani con gli obiettivi concordati in sede internazionale.

    5. Il futuro Governo garantisca una maggiore e più attiva partecipazione dell’Italia nella definizione delle politiche e nell’attuazione della cooperazione europea e delle organizzazioni internazionali.

    6. Il futuro Governo e le forze parlamentari si impegnino ad attuare pienamente una politica estera di distensione e promozione della pace, riducendo produzione, vendita e impiego degli armamenti, reinvestendo le risorse liberate nel budget nazionale in politiche coerenti di coesione sociale, aiuto e cooperazione internazionale allo sviluppo, attente alle tematiche trasversali delle relazioni di genere e della salvaguardia dell’ambiente.

    7. Il futuro Governo e le forze parlamentari si impegnino, a partire dal 2013, a dedicare una quota considerevole dei fondi del Decreto per le Missioni Internazionali di Pace ai progetti proposti dalle ONG per le aree di riferimento, per l’aiuto umanitario, il rafforzamento dei processi democratici e il sostegno ai percorsi di pacificazione in favore delle popolazioni colpite da guerre civili e conflitti regionali e la promozione dei diritti delle donne.

    8. Il Parlamento e il Governo rafforzino la Tassa sulle Transazioni Finanziarie includendo nella base imponibile tutti gli strumenti derivati ed applicandola ad ogni singola operazione e non al saldo netto di fine giornata come previsto nell’attuale normativa. Il gettito sia destinato alle politiche sociali nazionali, alla cooperazione internazionale allo sviluppo e al contrasto ai cambiamenti climatici.

    9. Il Governo rimuova le barriere fiscali, normative e burocratiche che ostacolano l’impegno della società civile nella realizzazione dei programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo: stabilizzi ed elimini i massimali del 5×1000 e ne garantisca la rapida erogazione, innalzi il tetto delle donazioni deducibili, esenti dall’IRAP e riduca le tariffe postali per le Onlus, garantisca la quota per la “lotta alla fame nel mondo” dell’8×1000.

    10. Il Governo rispetti gli impegni sulla trasparenza presi dall’Italia al Forum sull’Efficacia degli Aiuti di Busan, implementando lo standard comune per la pubblicazione elettronica periodica e completa delle risorse utilizzate per la cooperazione internazionale allo sviluppo e dei risultati ottenuti.

    A questi 10 punti, Medici con l’Africa Cuamm ne aggiunge un undicesimo sul quale richiama l’attenzione per una cooperazione internazionale allo sviluppo più attuale ed efficiente:

    11. Il Governo continui a garantire la possibilità di realizzare programmi di assistenza sanitaria nei paesi in via di sviluppo attraverso l’indispensabile strumento dell’aspettativa al personale impiegato nei progetti di cooperazione dalle strutture pubbliche di appartenenza.

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    APPUNTAMENTI:
    Padova, 11 febbraio 2013: Italia, quale cooperazione internazionale per l’Africa?