Portare cure a sfollati e comunità ospitanti
Garantire cure di qualità e rendere più accessibili i servizi: è il cuore dell’impegno di Cuamm, particolarmente nelle aree più fragili come Debre Berhan, in Etiopia.
Sono quasi 22.000 le persone che vivono a Debre Berhan, nella Zona di Shewa Nord, Regione di Amhara, in Etiopia. Tra queste, migliaia sono sfollati interni (Idp), provenienti in gran parte dalla Regione di Oromia (Wollega), che hanno trovato rifugio in tre campi (China, Woynshet e Bakelo Camp) o sono ospitati nelle comunità locali. Le loro condizioni di vita richiedono un’attenzione cruciale e urgente.
La situazione è aggravata dal conflitto e dall’insicurezza che affliggono la regione, i quali compromettono l’accesso ai servizi sanitari di base non solo per gli sfollati, ma anche per le comunità ospitanti. Interruzioni ricorrenti dei servizi, esaurimento delle scorte di farmaci e carenza di integratori nutrizionali essenziali sono solo alcuni dei problemi che mettono a rischio la salute di migliaia di persone vulnerabili.
Per rispondere a questa emergenza, da maggio 2024 Medici con l’Africa Cuamm e Cifa hanno unito le forze nel progetto “Promozione della protezione e dell’accesso ai servizi sanitari e nutrizionali per gli sfollati interni e le comunità vulnerabili in situazioni di emergenza”, sostenuto dalla Cooperazione italiana.
È proprio grazie a questo intervento che la vita di Medina Yesuf e della sua famiglia è cambiata. Medina, 26 anni, è fuggita dal conflitto nel Wellega Est e ora vive con il marito e il figlio nel China Camp per sfollati. Il suo primo contatto con il Cuamm è avvenuto dopo un intervento chirurgico per una forma di tubercolosi extra-polmonare presso l’Ospedale di Debre Berhan. Da quel momento, ha ricevuto farmaci e cure di follow-up essenziali tramite l’Équipe Mobile di Salute e Nutrizione (Mhnt) del Cuamm. «Grazie ad Allah; sono quasi alla fine della mia terapia. Anche mio marito è stato sottoposto al test per la tubercolosi perché era malato. Ma sta bene», racconta Medina con sollievo.
L’Mhnt ha operato senza sosta, garantendo servizi sanitari fondamentali a 21.258 beneficiari tra campi IDP e comunità ospitanti. L’équipe, composta da un responsabile Sanitario, un infermiere e un’ostetrica, è stata recentemente potenziata con l’assunzione di un farmacista, migliorando l’efficacia dei servizi. Nonostante le proprie cure, Medina era profondamente angosciata per il peggioramento delle condizioni di salute del figlio. Nato con un piccolo gonfiore sulla schiena, il rigonfiamento si era gradualmente ingrossato e aveva iniziato a trasudare liquido. A dieci mesi di vita, Medina si è rivolta alla clinica Mhnt di Cuamm. Il team medico ha immediatamente indirizzato il bambino all’Ospedale di Debre Berhan e, successivamente, all’Ospedale Hakim Gizaw, dove è stata raccomandata un’ulteriore visita specialistica ad Addis Abeba prima di poter procedere all’intervento chirurgico.
Tuttavia, a causa dei costi insostenibili, Medina è stata costretta a tornare al campo, sperando che qualcuno potesse aiutarla a garantire al figlio le cure urgenti di cui aveva bisogno. Il progetto ha svolto un ruolo cruciale, supportando anche i servizi di riferimento e il rimborso delle spese sanitarie, come l’assistenza al parto, facilitando così l’accesso per le popolazioni vulnerabili. In totale, sono stati gestiti 435 riferimenti sanitari.
«In quel periodo, Cifa stava fornendo assistenza finanziaria ai gruppi più vulnerabili nel campo, e io sono stata selezionata come beneficiaria tramite l’équipe Cuamm. Ho ricevuto 10.000 Birr e sono stata in grado di portare mio figlio ad Addis Abeba per gli accertamenti critici», continua Medina.
Dopo la valutazione specialistica, è tornata all’Ospedale Hakim Gizaw, dove il bambino è stato operato con successo. «Si sono presi cura di noi in modo eccellente. Se non fosse stato per Cuamm, mio figlio sarebbe morto» – conclude Medina. Oggi, Medina e suo figlio visitano regolarmente la clinica Mhnt, dove continuano a ricevere cure e trattamenti di follow-up essenziali dopo gli interventi.
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Nel corso dell’intervento, 47.170 persone hanno avuto accesso a servizi sanitari e nutrizionali, inclusi il supporto psicosociale e di salute mentale (Mhpss) e servizi dedicati alla violenza sessuale e di genere (Sgbv). Tra i servizi erogati si annoverano: consultazioni ambulatoriali, assistenza prenatale e postnatale, pianificazione familiare, screening nutrizionali e per malattie non trasmissibili (Ncd), gestione dei casi di violenza di genere, riferimenti di emergenza e sessioni di educazione sanitaria.
Solo tra la fine di maggio e settembre, sono state registrate 5.941 consultazioni mediche ambulatoriali, 51 visite prenatali, e sono stati sottoposti a screening nutrizionale 891 bambini e 330 donne in gravidanza e allattamento, di cui alcuni identificati con malnutrizione acuta moderata e grave. Inoltre, 290 donne hanno ricevuto servizi di pianificazione familiare.
Le attività di procurement hanno assicurato la disponibilità di micronutrienti, alimenti terapeutici e supplementari, attrezzature mediche e materiali di sensibilizzazione per supportare le cliniche mobili e le strutture sanitarie fisse.
Un aspetto fondamentale del progetto è stato il rafforzamento delle capacità del personale sanitario e dei membri della comunità, con l’erogazione di 150 sessioni di formazione. L’assistenza tecnica e la supervisione hanno migliorato la raccolta dati, l’accuratezza dei report e l’erogazione complessiva dei servizi. Riunioni di coordinamento e revisione con gli stakeholder locali hanno permesso di valutare i progressi e pianificare miglioramenti continui. Infine, il progetto ha supportato una campagna integrata di vaccinazione e prevenzione del colera in collaborazione con le autorità sanitarie locali.
Garantire cure di qualità e rendere più accessibili e sostenibili i servizi sanitari e nutrizionali. Rimane il cuore dell’impegno di Cuamm, sempre e particolarmente nelle aree più fragili come Debre Berhan.